Cuore, anima e leadership: così Burrai si è preso il Mantova
Un leader. In campo e fuori. Di quelli che si fa sentire, durante la partita e nello spogliatoio. Arrivato a 36 anni a Mantova, dopo il fallimento del Pordenone in estate, Salvatore Burrai si è subito preso la scena. Una figura che è stata scelta per ripartire. Mai scelta fu stata più azzeccata, verrebbe da dire a distanza di un anno. Con la fascia da capitano al braccio, il classe 1987 ha trascinato i biancorossi in una stagione storica. Dalla riammissione alla promozione: la squadra di Possanzini può finalmente festeggiare il ritorno in Serie B. E un grazie speciale va rivolto a un signore che, dopo più di 400 presenze tra i professionisti in carriera, ha deciso di sposare il progetto tecnico dei biancorossi per poter dire, ancora una volta, la sua nel mondo del calcio.
Cuore e anima: non mollare mai, come Burrai ha conquistato Mantova
Non mollare mai. Anche quando senti di essere al limite. Questo è uno dei principi di Burrai. A insegnarglielo è stato Zdenek Zeman, agli inizi della sua carriera, ai tempi del Foggia. Salvatore ha fatto tesoro del prezioso consiglio del boemo e lo ha trasformato in uno stile di vita. Cuore e anima, sempre. Un leader nato, a cui il direttore sportivo Botturi e la proprietà del Mantova hanno deciso di assegnare, all’inizio della stagione, la fascia da capitano. Un campionato da sogno, in cui il centrocampista nato a Sassari è riuscito a segnare 3 gol e ad andare in doppia cifra di assist. Una costante, quest’ultima, nella sua carriera, visto che è la quarta volta in cui riesce a raggiungere più di 10 passaggi vincenti in un’unica annata.
Mai smettere di sognare
E così, ancora una volta, per Burrai sarà Serie B: obiettivo raggiunto, sogno realizzato e, soprattutto, scelta corretta presa. Già, perchè in estate erano state tante le squadre a bussare alla porta di Salvatore. Una su tutta la Triestina, come ha rivelato più volte lui stesso. A convincerlo, però, è stato il progetto ambizioso del Mantova. Solidità e organizzazione, che hanno permesso ai lombardi di laurearsi campioni del girone A di Serie C con ben quattro giornate di anticipo. Un traguardo che, a luglio, sembrava impossibile.
Il bagaglio d’esperienze di Burrai, dunque, si riempie ancora. Dopo un gol a Buffon, l’esordio in Serie A, più di 400 presenze tra i professionisti, due precedenti promozioni conquistate, il classe 1987 può aggiungere all’album dei ricordi anche questa storica promozione raggiunta con il Mantova. Il percorso, però, non è sicuramente finito. L’obiettivo? Arrivare più in alto possibile, sempre con la testa sulle spalle e con il ricordo del papà nel cuore, come gli ricorda ogni giorno il tatuaggio che porta sul petto. Mai smettere di sognare perchè, d’altronde, succede solo a chi ci crede. Parola di Salvatore Burrai.