La Juventus, l’esordio in Champions League e la A con il Cagliari: Caligara sulle orme di Marchisio
Alla Juventus sanno coltivare talenti. Lo si nota negli ultimi anni, visti i tanti andati a giocare tra i professionisti, ma anche prima dell’U23. Tra i prodotti bianconeri e che ora si sta mettendo in mostra in B c’è Fabrizio Caligara. Contro la Ternana è arrivato il suo secondo gol in carriera, dopo quello messo a segno con la maglia del Venezia. Un percorso che lo ha visto allontanarsi dalla casa madre bianconera per trasferirsi in Sardegna. Sull’isola le esperienze belle, ma sfortunate con le maglie di Cagliari e Olbia, quest’ultima in C.
Gli inizi di Caligara: en fant prodige della cantera della Juventus
Il giovanissimo Caligara, appena sedicenne, è già un punto fermo della Primavera juventina. Nella stagione 16/17 raccoglie 22 presenze tra campionato e Coppa, giocando con compagni di squadra di due anni più grandi. Divide la mediana con Kastanos, Clemenza e può proseguire il percorso di crescita assieme a Kean, con cui ha giocato anche in U17. Un talento destinato a sbocciare, perché le qualità si notano e tutti già parlano del classe 2000.
La stagione successiva è quella del grande passo. La Juventus lo fa crescere e Allegri lo chiama in prima squadra. Pjanic, Marchisio e Khedira, professori del centrocampo da cui Fabrizio può trarre tanti insegnamenti. Gioca con la Primavera, come sempre lo fa bene, e per questo motivo viene convocato in Champions League. Al Camp Nou, un teatro dei sogni, dove ogni bambino desidera poter entrare. Il classe 2000 fa il suo esordio a fine partita, rilevando Higuain. A fine partita Allegri avrà parole al miele per lui: “Ha ottime qualità”. A gennaio arriva la grande occasione: il Cagliari lo vuole e la Juventus lo lascia partire per la Sardegna. Diverse le panchine in A e l’esordio in un altro tempio sacro: a San Siro contro l’Inter.
La sfortunata annata di Olbia e le esperienze in B con Venezia e Ascoli
Arrivato con grandi aspettative e con la voglia di spaccare il mondo. Un ragazzo con la testa sulle spalle e che sa che deve lavorare sodo per guadagnarsi il futuro. La crescita di un calciatore passa anche dai momenti meno fortunati. In estate passa all’Olbia per poter giocare con continuità in C, la sua avventura però inizia male: infortunio al bicipite femorale. Un calvario durato fino a marzo, quando ha avuto finalmente la possibilità di scendere in campo. Appena sei presenze, ma sufficienti per far capire anche ai tifosi galluresi il talento del classe 2000.
Torna a Cagliari e lo vuole il Venezia. Dionisi ne apprezza le caratteristiche tecniche e nel centrocampo lagunare figura bene. 16 presenze e il suo primo gol in cadetteria contro il Crotone. Una stagione interrotta poi dal Covid e mai terminata. Nel momento in cui stava girando bene la ruota. arriva lo stop. Fabrizio, però, sta crescendo. Piccoli passi verso un grande futuro. Lui sa quanto può dare. Torna a Cagliari a gennaio, 10 presenze nella massima serie prima di un nuovo prestito. Stavolta vola ad Ascoli. Nelle Marche finisce la stagione e ci resta anche per quella attuale. Contro la Ternana è tornato al gol in B, a distanza di quasi due anni, e ora la possibilità di continuare ad emergere.
Sulle orme di Marchisio: tecnica e visione per un centrocampista elegante
“Il mio modello? Claudio Marchisio è un mio idolo fin da quando piccolo e cerco di imitarlo, di studiare le sue caratteristiche” raccontava in una recente intervista a Gianluca Di Marzio. Fabrizio ha avuto la possibilità di allenarsi con Claudio e di imparare i trucchi del mestiere. Centrocampista dotato di tecnica e visione di gioco, può ricoprire tutti i ruoli della mediana. Play basso o mezzala, ruolo che forse più si addice alle qualità del classe 2000. L’unica differenza con il ‘Principino’ è quella degli inserimenti senza palla e farsi trovo pronto in zona gol. Caligara studia e cresce ad Ascoli sulle orme di Claudio Marchisio.
A cura di Simone Brianti