Gli stadi di Lega Pro ‘prestati’ alla Champions League e al campionato femminile
É il caso della Roma femminile nelle Women’s Champions League
Ci sono stadi che a volte ‘cambiano pelle’ e si ritrovano ad ospitare non solo le squadre di casa. E in questo campionato di Lega Pro con orgoglio sia il Francioni di Latina, sia l’AlbinoLeffe Stadium di Zanica hanno accolto (ed il primo continua ancora ad accogliere) due squadre della Serie A femminile: Roma e Milan.
Le giallorosse di Spugna giocano la loro prima storica Women’s Champions League ‘in casa’ a Latina. Mentre le rossonere di Ganz lo scorso 22 ottobre hanno disputato il match contro la Juventus di Montemurro dove di solito scende in campo la squadra di Biava.
Il tema impianti è spesso centrale quando si affrontano tematiche relative alla riqualificazione di una città e alla solidità di una società. E proprio in Lega Pro sembrano vicino a una svolta il Taranto, vista la progettazione del nuovo impianto sportivo che sarà completato nel 2026, e la Gelbison. La società del Vallo della Lucania è pronta a trasferirsi al “Guariglia” con la finalizzazione dei lavori di adeguamento per giocare in Serie C. Discorsi in divenire, progetti sul tavolo, con un unico obiettivo: migliorarsi.
Stadi di Lega Pro ‘prestati’ al calcio femminile: Milan-Juventus all’AlbinoLeffe Stadium
Scelte forzate sì – perché (sponda Roma) il Tre Fontane non rispetta i requisiti UEFA e perché (lato Milan) quel sabato di ottobre al Vismara si giocava un’altra gara – ma che evidenziano anche la qualità degli stadi di Lega Pro e la disponibilità dei club. In occasione del big match di Serie A femminile tra Milan e Juventus, le ragazze di Maurizio Ganz in via eccezionale si sono spostate all’AlbinoLeffe Stadium di Zanica. Il motivo? La concomitanza con una partita della Primavera rossonera.
La Roma lontana dal “Tre Fontane” per la Women’s Champions League
Non solo Serie A. Alcuni stadi di Lega Pro (come quello di Latina) si sono riscoperti idonei ad ospitare anche competizioni internazionali come la Women’s Champions League. Chi ne sa qualcosa è certamente la Roma di Alessandro Spugna che al suo debutto storico nella competizione non può giocare al “Tre Fontane”. Giacinti e compagne hanno dovuto fare i conti con la mancanza dei requisiti idonei richiesti dall’UEFA. Da qui, dopo diverse valutazioni, ecco la decisione di trasferirsi al “Francioni” di Latina. Tra le ipotesi (vagliata e poi scartata) c’era anche quella dell’utilizzo dell’Olimpico. Tuttavia il problema legato alla salvaguardia della tenuta del terreno di gioco – già usurato da Roma e Lazio – ha costretto il club a valutare altre opzioni. Il Francioni di Latina così – ‘comodo’ logisticamente e geograficamente e soprattutto in linea con i requisiti UEFA – dall’inizio della fase a gironi ogni due settimane ha cominciato a cambiare pelle. Iniziando un’alternanza di competizioni (e di colori sugli spalti) utile per entrambi i club.
A cura di Ylenia Cucciniello