It’s a long way to the top if you wanna rock ‘n roll. Ed è stato davvero un lungo viaggio, come cantano gli AC/DC, quello di Caleb Okoli. Da Passo di Riva, dal campetto vicino alla sua casa di Povolaro, in provincia di Vicenza, dove nasce da genitori di origini nigeriane, mamma Tina e papà Paul, e dove cresce insieme alla sorella Gift e al fratello David, con cui condivide la passione per il calcio e che lo ha accompagnato per un tratto del percorso. Fino all’azzurro della nazionale, Under 21. Ma solo per ora. Il difensore, dopo essere stato mandato in campo dal 1′ nell’esordio dell’Europeo, è stato confermato anche contro la Svizzera.
Le qualità di Caleb si notano subito, fin da piccolissimo. A credere subito in lui è il suo primo allenatore, Mauro Zanotto, che ad ogni allenamento lo va a prendere e lo riporta a casa, sostituendosi ai genitori impegnati a lavoro. Viene tesserato dal Dueville, poi dal Vicenza Calcio. E in biancorosso il ragazzo si fa subito apprezzare come roccioso e al tempo stesso dinamico difensore centrale, dotato di un’ottima struttura fisica, ma anche di grande corsa e senso della posizione. Non a caso, d’altronde, il ragazzo ha come idoli assoluti due maestri del ruolo come Sergio Ramos e Kalidou Koulibaly.
Siamo nell’estate del 2015. È un Vicenza in piena fase di ricostruzione societaria. Tuttavia sul campo qualche mese prima ha sfiorato l’impresa, andando a un passo dalla promozione in Serie A con la squadra di Pasquale Marino eliminata dal Pescara in semifinale playoff. La stagione successiva il Lane non si ripete. Marino viene esonerato, al suo posto arriva Franco Lerda. La squadra conquista una travagliata salvezza, ma le incertezze finanziarie costringono il club a ‘sacrificare’ alcuni dei propri giovani potenziali campioni.
Per il ragazzo l’esordio allo Stadio Menti arriverà lo stesso, 6 anni più tardi. Non però in maglia biancorossa, bensì con quella azzurra della Nazionale Under 21 di Paolo Nicolato, che batte, proprio a Vicenza, 1 a 0 il Montenegro con rete di Colombo. Quel pomeriggio sugli spalti ci sono tutti. La sua famiglia, i suoi amici, i suoi concittadini di Dueville. Nel frattempo infatti Caleb ha innanzitutto compiuto 18 anni e ottenuto perciò la cittadinanza italiana. Si è anche diplomato in marketing e servizi commerciali. E ha potuto perciò lasciare la città natale per entrare in uno dei migliori settori giovanili d’Europa, quello dell’Atalanta. Con la primavera nerazzurra conquista due scudetti ed esordisce in Youth League, prima di andare a farsi le ossa alla Spal e di centrare una storica promozione in Serie A con la Cremonese.
Nel gennaio 2022 Roberto Mancini lo convoca per uno stage con la Nazionale maggiore, facendo capire di credere nel futuro del ragazzo, che nel frattempo è tornato all’Atalanta per affrontare il suo primo campionato di Serie A. Una stagione di adattamento, allenato da un esperto di giovani talenti come Gian Piero Gasperini. E l’occasione, ora, di affermarsi in maniera definitiva, ancora in maglia azzurra, nell’Europeo Under 21. A 22 anni ancora da compiere il futuro è ancora suo, ma voltandosi indietro non si può dire che da Passo Di Riva all’Azzurro della Nazionale Caleb Okoli non ne abbia fatta di strada.
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