“Non mi era mai capitata una cosa del genere, priva di alcuna malafede. Voglio sottolineare lo spessore di mister Cudini, della dirigenza del Campobasso e dei giocatori in campo”. Luigi Panarelli, allenatore della Fidelis Andria, commenta così quei quattro minuti così insoliti vissuti nella partita vinta dalla sua squadra sul terreno del Campobasso nella quinta giornata del girone C di Serie C.
Succede tutto al 63′: Giovanni Di Noia, centrocampista della Fidelis, si ferma per un infortunio e i suoi compagni mettono la palla in fallo laterale. I giocatori del Campobasso non restituiscono però il pallone agli avversari, giocano e arrivano con Tenkorang davanti alla porta di Dini. Portiere saltato, gol e 1-1. Tra le inevitabili proteste della Fidelis Andria.
Momenti convulsi, che passano anche per qualche ricerca del contatto con l’autore del pareggio e culminano in una vittoria del fair play: l’allenatore del Campobasso Mirko Cudini chiede ai suoi di “restituire” il gol alla Fidelis Andria. Detto, fatto: 2-1 di Bubas a difesa avversaria ferma, apripista al definitivo 3-1 di Bolognese, sigla sulla prima vittoria in campionato della Fidelis.
“Non è una scena banale, anzi va sottolineata, soprattutto in una competizione con così tante gare equilibrati e punti sempre pesanti in palio – sottolinea Panarelli – ha pesato il fair play di tutta la componente del Campobasso. Di questo siamo contenti”. Di una vittoria nella vittoria: quella della lealtà verso l’avversario. Al di là del risultato.
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