Un giorno di pausa, per staccare un po’ la spina e cercare di mettersi alle spalle le brutte prestazioni delle ultime settimane. Riparte quest’oggi il Campobasso di Cudini chiamato a preparare una sfida parecchio delicata, quella contro il Foggia del maestro Zeman.
La prima delle due partite casalinghe consecutive che si disputeranno al Romagnoli, ma anche quella più difficile data la situazione dei campobassani. A livello di prestazione, dopo Latina, è difficile fare peggio. A livello di classifica, purtroppo si e questo i rossoblù devono assolutamente evitarlo. C’è tanto da lavorare, quella del Campobasso è la difesa più perforabile del girone C. In tutta la Lega Pro solo una squadra ha fatto peggio: il Legnago (girone A) con 28 gol subiti, uno in più dei lupi. Qualcosa non va è evidente. L’infortunio di Damiano Menna (operato di ernia all’inguine), forte centrale abruzzese e lupo da due anni e mezzo, sembra aver incagliato il buon meccanismo che ha consentito ai rossoblù di essere sempre all’altezza, pur avendo qualche fisiologica defaillance dovuta per lo più ai tanti esordienti fra i “pro”.
Ma possono bastare queste recenti incertezze tecniche e di gioco a giustificare l’involuzione dei lupi? Un punto in 3 partite, 5 gol fatti e 10 subiti. L’allarme è suonato forte e chiaro sotto la pioggia di Latina. Cudini all’indomani della sconfitta di Messina disse che il campionato dei lupi sarebbe stato più difficile: si riferiva al fatto che le squadre avversarie cominciano a prendere le misure alla sua squadra, quella che nelle due partite contro Paganese e con la forte Turris, ha fatto stropicciare gli occhi agli esperti di football praticamente in ogni latitudine in Italia.
All’annotazione sulla circostanza di una panchina un po’ corta, il tecnico aveva risposto di avere fiducia in tutti e di essere soddisfatto per il rientro di Ladu e per l’arrivo di Persia a rinforzare la mediana. C’è però la sensazione comprovata dai fatti che quando viene meno per infortunio o per scelta tecnica un giocatore della squadra che per 9/10 è sempre quella, l’undici rossoblù vada in ambasce. Il “capitale umano” di questo Campobasso è comunque buono, con elementi che fanno pure gola a club di serie superiore. La squadra sta facendo il campionato che ci si aspettava, non è al di sotto delle aspettative per l’obiettivo dichiarato da raggiungere: la salvezza evitando i playout.
Il campionato è lungo e il Campobasso ha dimostrato sempre di sapersi rialzare, sorprendendo gli scettici. Pur nell’oggettività di alcuni problemi la squadra saprà riscattarsi e, magari, con alcuni rinforzi da aggiungere allo scacchiere di base, potrà togliersi anche delle belle soddisfazioni. Sarà importante soprattutto ritrovare la brillantezza fisica e nel gioco mostrate fino al mese scorso. Lavorare sul piano della convinzione e su quello mentale. C’è da ritrovare quell’entusiasmo e quella freschezza atletica sui quali Cudini e tutti i tifosi fanno grande affidamento. Il Foggia di Zeman ha vinto a Catania ma non può e non deve mettere paura. Negli ultimi tempi è un Campobasso che dispensa regali prenatalizi sotto forma di gol. Concedere troppo e sempre, questo è il problema. Bando alle critiche, da oggi, si torna a lavorare sul campo. Testa bassa e fiducia.
A cura di Giacomo Reale
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