Bologna, terra di tortellini, musica e calcio, tanto calcio. “Da quando Baggio non gioca più” c’è Alessandro Capello che si è fatto strada partendo proprio dalla città felsinea. L’attaccante classe 95 della Virtus Entella nella partita contro il Gubbio è ritornato al gol dopo quasi tre mesi che mancava. Ed ora, con anche l’ex Padova che si è sbloccato, la squadra di Chiavari ritorna a far paura.
Un’arma in più per i bianco azzurri cresciuto a tinte rossoblù. L’avventura con la maglia del suo Bologna inizia con la Primavera. Ma è bastato solamente un anno per farsi notare e fare il suo esordio in prima squadra scendendo in campo al fianco di Di Vaio e Diamanti. La stagione della consacrazione è la 2012/2013. Dopo cinque giornate, ha già messo a referto una doppietta contro il Milan di Petagna, Niang e Cristante ed un gol contro l’Atalanta trascinata da Caldara e Gagliardini
Chiude quel campionato con 11 reti ed il suo nome inizia a circolare, c’è chi lo considera anche il miglior attaccante italiano della sua generazione. Conteso da Genoa e Juventus, alla fine la spunta l’Inter, ancora in piena ricostruzione post triplete. Di campioni ne ha visti passare per i campi d’allenamento: da Icardi a Kovacic, da Milito a Zanetti passando per Cambiasso.
I giocatori di questa caratura però li ha dovuti anche affrontare. In un’intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com aveva raccontato della tournèe con la prima squadra negli Stati Uniti. Prima partita contro il Chelsea: “Mi marcavano Cahill e Terry, non il massimo della vita. E’ stato un po’ complicato. A fine partita ho scambiato la maglia con Torres, che onore! E’ sicuramente la maglia più prestigiosa che conservo”. La giusta conclusione per essere usciti interi dopo aver avuto a che fare con quella coppia stile Full Metal Jacket.
Purtroppo l’occasione nella prima squadra nerazzurra non arriverà se non proprio in quell’occasione. Viene prima ceduto al Cagliari (dove viene utilizzato solamente in Coppa Italia), poi in prestito al Varese senza però incidere. La rinascita avviene in Serie C con la maglia del Prato dove ritorna ai livelli di un tempo con gli 11 gol stagionali diventando il capocannoniere della squadra. Dopo un’altra buona annata con l’Olbia, Capello getta il cuore oltre l’ostacolo con il Padova. Ha un legame speciale con la città che gli ricorda molto la sua Bologna. Quel feeling si vede anche in campo dove si prende la squadra sulle spalle e la trascina al ritorno in Serie B dopo il fallimento.
Nonostante non tenga i ritmi della stagione precedente, fa due belle stagioni prima con i biancoscudati e poi con il Venezia di Dionisi. Quest’ultimo ha una grande fiducia in lui tant’è che lo impiega ogni volta che può; non a caso a fine stagione è il giocatore più utilizzato tra i lagunari, anche più del portiere titolare Lezzerini. Tra il 2020 e il 2021 però inizia una crisi di reti profonda: dopo una prima parte di stagione ancora con i veneti, Capello passa alla Virtus Entella terminando la stagione con zero gol ed anche una retrocessione.
Ma non per forza tutti i mali vengono per nuocere. Ai tempi, la Serie C fu un’ottima palestra per lo “Squalo”, soprannome nato negli allievi del Bologna, per ripartire e ritrovare la serenità giusta. Ora il suo destino è nei suoi piedi, e da buon attaccante saprò come trattarlo al meglio.
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