Capienza stadi, per il Cts si può passare al 75%
Un passo in avanti verso il ritorno alla normalità per tutto il calcio professionistico italiano, Serie C inclusa, nel capitolo capienza degli stadi. Il Cts ritiene “si possa procedere con graduali riaperture degli accessi di persone munite di green pass agli eventi sportivi”. A darne notizia è l’Ansa.
Secondo le ultime indiscrezioni riguardanti la capienza degli stadi, l’aumento della capienza massima delle strutture all’aperto è da fissare al 75% e per quelle al chiuso al 50% in zona bianca. Così si è espresso il Comitato nel parere richiesto dal Governo. Il Cts raccomanda che “la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone e che siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche e ci sia la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni”.
Capienza stadi, così si era espresso Ghirelli: “Servono agevolazioni”
Dal 50 al 75 per cento. Questo l’aumento di capienza che gli stadi italiani si preparano ad affrontare. Per un graduale ritorno alla “gioia collettiva” spesso auspicata negli ultimi interventi in pubblico dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. “In questi terribili e lunghissimi mesi di pandemia sono cambiati i riti, gli interessi nelle famiglie e nei gruppi di amici – le sue parole nella recente riunione online con segreterie e gli uffici stampa di tutte le 60 squadre del campionato di Serie C – è tornato al centro il piacere dello stare insieme, di soddisfare ed ottemperare gli interessi di ognuno della famiglia. Questo rimane un problema irrisolto all’interno e nelle adiacenze dello stadio”.
L’obiettivo resta allora quello di “ostruire iniziative per ripopolare gli stadi – ha spesso spiegato il numero 1 della Lega Pro – far funzionare la fantasia collettiva, mettere in campo nuove agevolazioni, rivolgerci alle diverse categorie dei tifosi in modo mirato e specifico. Ogni iniziativa che inverte la rotta va condivisa, in modo da darci reciprocamente una mano”.