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Capuano: “La dignità prima di tutto, avevo deciso di lasciare Foggia nell’intervallo col Sorrento”

Foggia Capuano copertina

Il nuovo allenatore del Foggia Capuano - credit Calcio Foggia 1920 - www.lacasadic.com

L’allenatore campano è tornato sulla sua decisione di lasciare il Foggia, svelando alcuni retroscena.

Presente al Gran Galà del Calcio del Festival del Calcio Italiano anche Ezio Capuano, allenatore di assoluta esperienza che ha allenato il Foggia fino a poco meno di un mese fa.

Capuano, nel corso di un’intervista, è tornato sulla sua decisione di andar via da Foggia a seguito del ko di Potenza contro il Sorrento. Nel post gara del Viviani, l’ex Taranto e Avellino, tra le altre, aveva rimesso il mandato nelle mani del presidente Canonico. Successivamente, la separazione ufficiale col club rossonero qualche giorno dopo.

“Avrei deciso di andarmene anche se avessimo vinto. Ho deciso di andar via tra il primo ed il secondo tempo. Il calcio non è solo un gioco, dietro c’è sofferenza, commozione ed emozione”. Queste alcune della parole rilasciate dall’allenatore originario di Salerno, che ha parlato ai nostri microfoni durante la cerimonia.

Ezio Capuano era arrivato a Foggia il 27 settembre dopo la sconfitta dei rossoneri contro il Giugliano, vedendo terminare ufficialmente la sua esperienza un mese dopo. Cinque in totale le panchine alla guida dei pugliesi. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Capuano: “La mia decisione l’avrebbero presa in pochi”

Ezio Capuano si è soffermato senza giri di parole sulla sua scelta di andar via da Foggia, svelando anche qualche retroscena: “La mia è una scelta che non fa nessuno, anche perché si è persa una partita al 94’ e avrei deciso così anche se avessimo vinto. Non è quindi una serie di partite perse, ho deciso di andar via tra primo e secondo tempo perché c’era stata otto giorni primi una sciagura, dove io personalmente ho accompagnato le famiglie di quei bambini, una cosa che non auguro a nessuno. Avevo chiesto determinate cose, perché il calcio non è un gioco”.

L’allenatore campano ha così proseguito, sottolineando diversi aspetti: Dietro il calcio c’è sofferenza, commozione ed emozione. Per me la dignità viene al di sopra di tutto, ma soprattutto il rispetto e l’etica. Nel momento in cui non c’è, una delle due parti è di più. Io mi faccio da parte e penso che quello che ho fatto l’avrebbero fatto in pochi”.