Capuano: “Con me il Taranto poteva andare in B. Meritocrazia? Non esiste”
Chiuso diverse settimane fa il suo rapporto con il Foggia, Capuano torna a parlare.
Ezio Capuano torna a parlare dopo il recente addio con il Foggia, sua ultima esperienza su una panchina. Ai colleghi di TuttoB, l’allenatore ha raccontato le ultime settimane partendo proprio dall’avventura in rossonero: “Sono arrivato a un’età abbastanza matura, anche dopo il comportamento che ho tenuto a Foggia, dove ho lasciato tutto per una questione etica, di principio e di dignità, ho ricevuto delle proposte, ma non mi convincevano“.
L’allenatore ha anche parlato di aspettative future, non nascondendo le proprie ambizioni: “Aspetto la B, altrimenti posso anche stare fermo”.
A Taranto una delle sue esperienze più belle e ricche di soddisfazioni: “Arrivai in una situazione disgraziata, con la squadra ultima, senza vittorie e con appena 300 persone allo stadio. Quella squadra non l’ho solo salvata, ma l’ho trascinata quasi ai playoff e poi al secondo anno ho costruito una macchina perfetta con un budget praticamente da Serie D e con 4 punti di penalizzazione.
Senza avremmo avuto grandissime possibilità di andare in B. Ergo, mi sarei aspettato una chiamata importantissima, ma questo sottolinea come la meritocrazia nel calcio non esista”.
Capuano: “Contro i social, offuscano le mie potenzialità”
Un passaggio anche sul suo rapporto con i social, che l’hanno reso “personaggio” nel corso della sua carriera: “Non ho social, ho solo Whatsapp, poi ci sono dei gruppi dei quali io sono a totale disconoscenza. Sono contro il mondo dei social che certo da un lato mi ha dato una notorietà notevolissima, ma dall’altro ha offuscato le mie potenziali tecniche.
Questo significa che il valore dell’allenatore è superato da quello dell’uomo. Sarò sempre me stesso, fino a quando farò questo mestiere e anche una volta che avrò smesso. Detto ciò, la notorietà del mio personaggio non mi fa troppo piacere”.