Taranto, Capuano: “Un ko che brucia”
Una sconfitta giunta all’ultimo minuto, il Taranto cade contro un Giugliano che conquista il sesto risultato utile consecutivo (3 vittorie e 3 pareggi). I rossoblù di Capuano perdono la seconda gara interna su sei stagionali, decade anche il filotto allo Iacovone che l’allenatore aveva realizzato con 4 vittorie consecutive tra le mura amiche.
A fine gara in sala stampa sale solo Capuano che così analizza la sconfitta. “Tanti problemi alla vigilia, un ko che brucia visto che è giunto all’ultimo secondo. Alla vigilia c’erano tante assenze che hanno condizionato le scelte. Ringrazio tutta la squadra perchè molti che hanno giocato erano al limite. Gli ultimi minuti eravamo quasi fermo in mezzo al campo. Tanti giocatori si sono sacrificati fuori posizione. Speravamo di ottenere un punto. Il gol? Una palla persa in uscita per eccesso di zelo. Qualche occasione l’abbiamo avuta anche noi, abbiamo sfruttato non al meglio una punizione vicino l’area. Dispiace perchè è stata persa la gara per un errore che analizziamo in settimana guardando anche i video.”
Nessun alibi
“Antonini, Romano, Diaby non al meglio. Abbiamo pedalato lavorando. Sotto il profilo dell’impegno e dell’intensità, da squadra vera abbiamo giocato una buona gara. E’ una brutta botta per come abbiamo perso la partita. Guadagnare un punto sarebbe stata l’apoteosi. Bisognava evitare numeri a centrocampo al 92′ perdendo una palla in quel modo (il riferimento è a Guida, ndr). Al tempo stesso il Giugliano non ha rubato nulla.”
“Guida va comunque difeso”
“L’errore c’è stato, inutile negarlo. Però il ragazzo va difeso. Si può sbagliare, però sono arrabbiato per l’episodio vista la cura settimanale sui dettagli. Avevamo 9 assenze con 3-4 giocatori con le infiltrazioni. Perdere così non esiste, sono arrabbiao per come è stata persa quella palla e poi è giunta la sconfitta. Da questa sconfitta bisogna dire che gli errori non bisogna ripeterli. Speriamo sia da insegnamento. Bisognava evitare numeri da circo equense all’ultimo istante”
A cura di Francesco Friuli