Catania e Avellino si sfidano nella decima giornata di campionato del Girone C del campionato di Lega Pro. Le due squadre non stanno vivendo un momento positivo con una stagione, al momento, al di sotto delle proprie aspettative. La società siciliana è in 12esima posizione con 11 punti mentre l’Avellino si affaccia ai playoff con 12 punti in classifica.
Il club rossazzurro non sta vivendo un momento facile, sia sotto il profilo delle prestazioni sportive, sia per quanto riguarda la situazione legata alla società proprietaria del club, ovvero la SIGI. Al momento, non risultano pagati gli stipendi ai calciatori. La proprietà doveva raggiungere la somma di 510mila euro per pagare gli stipendi arretrati. Alla fine, solo 90mila euro sono stati raccolti. Ai 2 punti già rimediati e che presto verranno tolti dalla classifica dei rossazzurri, verranno sommati almeno altri 4, per un totale di almeno 6 punti di penalizzazione da scontare nella stagione in corso.
Insomma non una situazione facile per la società rossazzurra. Francesco Baldini, allenatore del Catania, sa che la gara di domani sarà fondamentale per racimolare punti per evitare di sprofondare in classifica una volta confermata la penalizzazione. Nella passata stagione l’Avellino portò bene a Baldini. Il suo esordio, sulla panchina del Catania avvenne il 21 marzo 2021 ottenendo una facile e vittoria, per 3-1, proprio contro la formazione allenata da Piero Braglia.
L’ultima partita, pareggiata contro la Virtus Francavilla per 1-1, ha mostrato certamente le qualità del centrocampista Maldonado, mentre ha mosso qualche perplessità sulla tenuta del difensore centrale Monteagudo. Baldini, dopo il duro sfogo in conferenza stampa, in cui ha chiesto chiarezza alla società sul futuro del club, oltre ad aver sottolineato l’atteggiamento ostile percepito dai soci, ha protetto il suo gruppo squadra cercando di mantenere alta la concentrazione.
L’allenatore non cambierà molto. Il Catania si schiererà con il 4-3-3 con Sala tra i pali, difesa a quattro composta da Calapai, Clayton, Monteagudo e Zanchi. Confermato l’inamovibile Maldonado a centrocampo che sarà supportato da Rosaia e Greco. Il tridente offensivo sarà composto da Ceccarelli, Moro e Rossini.
Il Massimino non è mai stato un campo facile per l’Avellino. La vittoria manca da 74 anni in trasferta rendendo lo stadio di Catania un vero e proprio tabù per i biancoverdi.
Al momento, la squadra di Piero Braglia sta deludendo le aspettative occupando la decima posizione ma con sole due vittorie conquistate nelle prime 9 giornate. Nell’ultima partita, pareggiata 1-1 contro la Fidelis Andria, la squadra biancoverde ha sbagliato tantissimo in fase di possesso, creando pochissime palle gol per gli attaccanti. È un Avellino provo di identità, contestato dai tifosi, e con l’allenatore sempre in bilico, nonostante la fiducia della proprietà rinnovata due settimane fa.
Contro il Catania, Braglia dovrà fare a meno di Sonny D’Angelo e Carriero. Il primo in allenamento ha rimediato, in un contrasto di gioco, una distorsione complessa della tibia tarsica destra. Si ipotizza un mese di stop. Il secondo, invece, durante la scorsa giornata di campionato ha evidenziato una distorsione alla caviglia sinistra con uno stop ipotizzabile di 10 giorni.
Braglia quindi dovrà ridisegnare il centrocampo trovando i sostituti di Carriero e D’Angelo con Mastalli e Matera pronti a subentrare. Non è da scartare la possibilità di vedere Aloi dal primo minuto nel ruolo di incontrista al posto di Matera.
In difesa Mignanelli dovrebbe sedere in panchina, dopo la brutta prestazione contro la Virtus Francavilla, con Tito che dovrebbe partire dal primo minuto. Confermati Silvestri e Dossena al centro della difesa con Ciancio sulla destra. In avanti si valuta la condizione di Maniero che probabilmente verrà convocato. Sicuri dal primo minuto Di Gaudio e Micovschi mentre nel ruolo di punta ci sarà il ballottaggio tra Gagliano e Plescia con quest’ultimo leggermente favorito.
Al Massimino torneranno i tifosi allo stadio. Nel giorni scorsi, tramite un comunicato, il pubblico rossazzurro ha deciso di tornare a riempire gli spalti contro una rivale storica, tra le più antiche del calcio meridionale. Da anni la partita tra le due squadre viene tenuta d’occhio dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, introducendo non poche misure restrittive ai tifosi di entrambe le società in trasferta. Per comprendere questa rivalità bisogna andare indietro nel tempo, molto indietro. Fino alla storica partita tra Catania ed Avellino giocata nel 1949 all’Arena di Milano. In palio c’era la promozione in Serie B.
La gara venne disputata il 29 giugno. L’Avellino si aggiudicò il match sul campo per 1-0 grazie al goal di Fabbri ma, in una diatriba di tribunali, processi federali e intrecci politici la vittoria fu assegnata a tavolino al Catania. Senza dilungarci in disamine storiche, quella partita, decisiva per la promozione in Serie B, diede inizio ad una rivalità che ancora affascina i tanti appassionati di questa sfida che animerà l’infrasettimanale di Serie C.
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