Nonostante le mille difficoltà affrontate dal Catania, in campo e non solo, Francesco Baldini è lì, sulla panchina di una squadra dal potenziale enorme ma forse inespresso, in una piazza che non ha nulla da invidiare per passione e calore.
In uno dei suoi famosi aforismi, Victor Hugo, suggeriva agli esseri umani di “fare come gli alberi “, ossia di variare le idee e conservare i principi, allo stesso modo di come l’arbusto cambia le foglie pur mantenendo le sue radici.
A sposare in toto questa filosofia, tanto da inserire l’intera citazione nella propria tesi per il corso Uefa Pro dal titolo Allenare la scelta giusta vi é Francesco Baldini, attuale allenatore del Catania. Secondo l’ex difensore, tra le altre di Juventus, Lucchese, Napoli e Genoa, infatti, il percorso in panchina é stato sin da subito l’unica soluzione possibile.
Voglia di campo, di scoperta, di aggiornarsi continuamente, di capire il gioco in tutte le sue dinamiche, privilegiando, anzitutto, quelle psicologiche.
Motivazioni più che sufficienti, queste, per il classe 1974 che, pur essendo stato influenzato da figure prestigiose quali Lippi, Zeman, Ulivieri, Donadoni, Scoglio e Trapattoni ha trovato in un invito a firma Pep Guardiola, la sua vera fonte d’ispirazione. Tutto merito di quell’amicizia con Roberto Baggio, conosciuto alla Juventus negli anni novanta. Proprio grazie al “Divin Codino” infatti, gli fu possibile organizzare la spedizione con destinazione Barcellona. Un viaggio che per lo stesso Baldini rappresentò l’occasione perfetta per avere nuovamente confidenza col pallone dopo l’esperienza alla guida degli allievi del Bologna.
A La Masía, centro sportivo dei giovani catalani, Baldini si trova a confrontarsi con Joan Vila, all’epoca responsabile della metodologia di allenamento e creatore del programma formativo dei blaugrana. Insomma, non propriamente l’ultimo arrivato. Fu proprio lui a svelare all’allenatore del Catania le tre componenti con le quali un bambino era effettivamente considerato “da Barça“. Frequenza, immarcabilità e capacità di alzare lo sguardo prima di ricevere palla. “Un bambino che riesce ad avere una vista periferica, pur non disponendo inizialmente di un gran fisico o ottima tecnica, si muoverà sempre alla ricerca di nuovi input”, parole che, unite agli studi condotti in compagnia del dottor Mauro Litti (all’epoca responsabile dell’area psicologica relativa al settore giovanile della Roma), descrivono ancor di più il Baldini pensiero.
Aldilà però dei dettami tecnico-tattici, delle esperienze poco fortunate alla guida di Trapani, Lucchese e Juventus Under 19 e dei percorsi molto più redditizi in termini di risultati con Sestri Levante, Imolese e Roma Under 17, per capire al meglio l’allenatore toscano, occorre focalizzarsi proprio sulla sua esperienza a Catania.
Un percorso, quello in terra siciliana, che ha creato un legame fortissimo tra la città ed il suo condottiero. Meritevole nonostante una situazione societaria tumultuosa di aver saputo isolare i suoi ragazzi e fare quadrato intorno a loro. “Sono bellissimi, hanno cuore, mi fanno venir voglia di fare qualche minuto“. Parole semplici, dritte al cuore di una piazza ormai grata per l’impegno che non manca mai. E visto che il binomio squadra-città è tutto ciò che fa andare avanti, la ricerca del settimo risultato utile consecutivo parte già qui. Dai pensieri profondi e maturi, pronti a fare della mente l’inizio di tutto ciò che verrà.
A cura di Damiano Tucci.
Camarda tra i nomi che il ct vorrebbe convocare per il 2025, un grande traguardo…
All'Alfredo Viviani i lucani affrontano la squadra di Colombo nel match valevole per la sedicesima…
All'Alberto Pinto il derby campano tra Casertana e Giugliano, valevole per la sedicesima giornata di…
Tutti gli aggiornamenti nel turno di C di questo weekend. Torna il campionato di Serie…
Allo Iacovone i pugliesi sfidano la squadra di Auteri nel match valevole per la sedicesima…
Stagione che sembrava già finita lo scorso ottobre, poi il recupero lampo. Ha quasi dell'incredibile…