Con il fallimento del 22 dicembre (e la relativa scomparsa della matricola 11700), i dubbi sul futuro e le sirene di mercato vigili attorno ai pezzi pregiati, sulla Catania calcistica, nelle ultime settimane, sembrava essersi abbattuta una nube di sconforto senza fine. La recente proroga dell’esercizio provvisorio concessa dal Tribunale fino al 28 febbraio, con conseguente affidamento del ramo sportivo ai tre curatori fallimentari, al lavoro in sinergia con il gruppo squadra, aveva però dato un minimo di speranza, in attesa della pubblicazione di un bando che permettesse di salvare il titolo sportivo e con esso la storia rossazzurra.
L’attesa della città, desiderosa di risposte è stata parzialmente ripagata. Il Tribunale ha infatti pubblicato il bando per il titolo sportivo del Calcio Catania. Base d’asta? Un milione di euro, con rialzo minimo, in caso di gara competitiva, di 50mila euro ed un deposito cauzionale non inferiore al 25% del prezzo offerto.
La data da cerchiare in rosso? Venerdì 11 febbraio. Chi vorrà presentare un’offerta, infatti, potrà farlo entro le 12 di quel giorno , con l’udienza per l’assegnazione che si svolgerà invece nel pomeriggio, alle ore 16 dello stesso (la procedura si svolgerà in via telematica). Ma non è tutto. Una volta ‘vinta’ l’asta, il compratore dovrà occuparsi di una serie di questioni, quali debiti sportivi (2 milioni e 954 mila euro), costi di gestione, rispetto delle norme NOIF e tutto il resto. Oltre a garantire un’evidente forza economica in grado di dare continuità.
É abbastanza naturale, dunque, aspettarsi che questa bella notizia, successiva al positivo incontro tra Maurizio Pellegrino, i curatori ed il gruppo squadra, possa portare un po’ di serenità all’ambiente. Le offerte (con Russini corteggiato dal Foggia, ed altri nomi quali Ceccarelli, Russotto, Piccolo, Šipos, Zanchi e Calapai sulla lista mercato di tante squadre), di certo non mancano. Ma con il possibile arrivo di giovani in prestito e la determinazione a rimanere di elementi importanti – Baldini e Moro in testa -, il respiro ai piedi dell’Etna potrebbe davvero essere più leggero che in passato. Aspettando tempi migliori.
A cura di Damiano Tucci.
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