Sono ore difficili e decisive nel catanese: tra poche ore avrà luogo la seconda asta per l’acquisizione del ramo sportivo del Catania, dopo che la prima andò deserta. Alle ore 12:00 il termine ultimo per presentare l’offerta, alle 16:00 l’apertura delle buste e alle 17:00 un’eventuale gara competitiva tra due o più offerte. Il nome più quotato è quello di Benedetto Mancini, intenzionato ad acquisire le prestazioni sportive del club, tanto da aver presentato anche il nuovo logo. In vista di questa importante giornata, calciocatania.com ha intervistato l’ex capitano rossazzurro Beppe Baronchelli.
Il difensore, accasatosi a Catania tra il 2000 e il 2003, è una delle bandiere del club dell’Elefante. Per lui due stagioni in Serie C1 e una promozione in Serie B ottenuta con la fascia da capitano al braccio: indimenticabile. Intervenuto in merito alla delicata questione societaria, Baronchelli ha risposto senza peli sulla lingua. Queste le sue parole a calciocatania.com: “Io dico sempre quello che penso e ti dico che se l’unico soggetto interessato è quello che leggo sui giornali, preferirei che anche l’asta di domani [oggi] andasse deserta. La mia è una sensazione legata all’etica e ai fatti di cronaca e ti dico che piuttosto meglio ripartire dai dilettanti”.
L’ex capitano si è anche espresso sul mancato accordo con Joe Tacopina. L’avvocato italo-americano presidente della Spal sembrava vicino all’acquisto: “Se penso a Tacopina mi viene molto rabbia. Era arrivata la persona giusta per poter rilanciare il Catania e, invece, forse per orgoglio o forse per altro, non si è stati in grado di fare tutti il passo necessario verso la direzione giusta. Poi è chiaro che probabilmente la situazione debitoria del Catania allontana un eventuale investitore interessato. Dietro a un fallimento possono nascondersi delle insidie che, ad esempio, possono materializzarsi con un decreto ingiuntivo da parte di un creditore terzo che vuole rifarsi sulla mia società. Pertanto, dico che dal punto di vista imprenditoriale è molto più semplice prendere la squadra in Serie D. Investire le proprie risorse non per risanare debiti ma per creare una società forte e, e poi provare a tornare nel più breve tempo possibile tra i professionisti.
Con l’asta in programma proprio nel giorno dell’anniversario della morte del “Presidentissimo” Angelo Massimino, Baronchelli guarda con ottimismo al futuro. “(…) Chissà che da lassù il Cavaliere non stia guidando qualcuno per salvare il Catania. Questo è il mio augurio, poi da tifoso orgoglioso ti dico che la soluzione asta deserta non mi spaventa. Ripartire dai campi dilettantistici non sarebbe un problema per un club come il Catania che ha fatto grande la sua storia anche attraverso battaglie vinte sui quei campi”.
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