Fame, garra e sentimento: Catania, ci pensa Sarao
Torna alla vittoria il Catania di Luca Tabbiani capace, dopo le ore di tensione vissute nel post partita contro l’Avellino e le successive parole di Vincenzo Grella in conferenza stampa, di imporsi sul Brindisi nel recupero della seconda giornata e guadagnare i tre punti in trasferta dopo un mese esatto dall’ultima volta. Buoni segnali quelli offerti dai rossazzurri, in crescendo dopo una buna parte di gara caratterizzata da poche occasioni e solito possesso palla orizzontale. Decisive (come contro il Messina in Coppa Italia) le reti di Manuel Sarao e Milos Bocic.
Catania, Sarao (ancora) meravigliao
Lo stacco imperioso di testa su assist di Chiricó al 71’ (che accoglienza per il 32 brindisino dal suo stadio) la successiva corsa verso Luca Tabbiani e l’assist di tacco a Bocic (con involontaria complicità di Albertazzi) quattro minuti più tardi raccontano nel migliore dei modi il ruolo di Manuel Sarao all’interno dei meccanismi siciliani. Il centravanti milanese infatti è un leader silenzioso, abituato a fare autocritica nei momenti negativi e a dare sempre il suo contributo quando chiamato in causa. Il primo gol in campionato e secondo in stagione, arrivato proprio nella delicata trasferta di Brindisi in assenza di Samuel Di Carmine, sa proprio di boccata d’ossigeno. Ennesima testimonianza di un matrimonio sempre supportato da gol decisivi. Dall’arrivo nel 2020 al ritorno nella gloriosa cavalcata dello scorso anno impreziosita da nove reti. Con meritata conferma per la stagione corrente.
Obiettivo continuità
La soddisfazione nei volti della squadra è evidente, le risposte quantomeno dal punto di vista del morale sono senza dubbio importanti. L’obiettivo dei rossazzurri, già proiettati alla difficile trasferta di Potenza, in programma domenica 5 novembre è adesso la continuità. I quindici punti e le quattro vittorie fin qui raccolte in undici giornate di campionato sono ancora troppo pochi per una rosa chiamata al ruolo da protagonista dopo l’importante campagna acquisti estiva. Soprattutto se supportati da una manovra spesso individuale e poco incline alla verticalità. L’atteggiamento però sembra quello giusto, la voglia di migliorare ancora è palpabile. Il Catania vuole (e deve) continuare a correre.