Quando Cosimo Chiricó lascia partire al 39’ il cross che vale il vantaggio del Catania sulla Turris (la gara terminerà 2-1 in favore dei rossazzurri con rete di Bouah allo scadere) sono già in molti a prevedere ciò che sarebbe successo: area di rigore piena, poderoso stacco aereo e un boato incessante. Il primo gol in Sicilia di Marcos Curado, forse non sarebbe potuto essere diverso. Rappresenta infatti tutta l’essenza del vento che cambia con il ritorno di Lucarelli nonostante il pochissimo tempo a disposizione, con l’aggressività offensiva da ricercare in ogni angolo a dispetto di una precedente gestione orizzontale e quasi mai pericolosa sui piazzati. Garra, personalità e profilo affidabile sono proprio le peculiarità del numero due argentino, il primo dell’era Pelligra a riprendere un legame culturale mai spezzato.
Cresciuto calcisticamente nell’Arsenal Sarandí, società con la quale ha messo insieme 3 gol e 2 assist in 77 presenze, Marcos Curado è un difensore roccioso, abile nell’adattarsi ai diversi contesti e a dare sicurezza al reparto indipendentemente dalla titolarità. Formativa in questo senso anche l’esperienza a Crotone, caratterizzata soprattutto dalla promozione in Serie A della stagione 19-20, arrivata con Stroppa in panchina soprattutto grazie ai 20 gol in campionato targati Simy. È però Frosinone il primo vero banco di prova del centrale classe 1995 nel calcio italiano viste le 16 presenze raccolte e (soprattutto) i preziosi insegnamenti trasmessi dalla panchina da due campioni del mondo: Alessandro Nesta e Fabio Grosso.
L’arrivo a Perugia nell’estate del 2021 sa di definitiva consacrazione. Marcos Curado diventa a tutti gli effetti un leader, un elemento di primo piano per tutti gli allenatori passati nel club umbro nel biennio 21-23. La prima stagione, poi, porta anche due reti all’attivo, oltre ad un ottavo posto agli ordini di Alvini insieme a Segre, Sounas, Murano e un giovanissimo Manuel De Luca autore di 10 reti. La dolorosa retrocessione dell’ultima annata in biancorosso non scalfisce di certo l’interesse nei confronti del ragazzone di Mar del Plata che sbarca quest’estate a Catania nella prima stagione tra i professionisti della presidenza Pelligra. Le difficoltà dell’era Tabbiani hanno comunque evidenziato il carisma di Curado che ha anche indossato per sette volte la fascia di capitano dei rossazzurri, a dimostrazione di quanto il suo temperamento sia determinante per il nuovo corso. L’arrivo di Cristiano Lucarelli e la convincente prestazione nella vittoria sulla Turris, hanno stuzzicato i tifosi siciliani visto che Curado è il primo argentino a segnare alle falde dell’Etna ad otto anni di distanza dall’ultima rete albiceleste a firma Pata Castro. Nicolas Spolli, Matias Silvestre, Marcos Curado: la tradizione sudamericana in difesa prosegue (senza dimenticare i vari Gomez, Barrientos e Maxi Lopez negli altri reparti da aggiungere alla voce ricordi). Il sogno B è appena cominciato.
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