Catania, corsa contro il tempo: 600 mila euro da SIGI per salvare il titolo
Sono giorni di grande fermento questi per il Catania. Dopo il fallimento per insolvenza (con relativa scomparsa della storica matricola 11700), la sconfitta interna con il Monopoli, la nomina dei curatori fallimentari e l’appostamento dei sigilli a Torre Del Grifo da parte dei Carabinieri (la squadra potrà comunque allenarsi al centro sportivo), infatti, il destino dei siciliani è nuovamente appeso ad un filo. Tutta ‘colpa’ di un debito di circa 600 mila euro che la proprietà SIGI deve alla società rossazzurra entro il 2 gennaio. Scadenza che se non rispettata, sancirebbe la fine dell’esercizio provvisorio stabilito dal Tribunale. Con conseguente esclusione dal campionato.
Catania, dai problemi al fallimento
I problemi finanziari del Catania erano presenti da molto tempo. Già ad inizio stagione, era stato necessario l’intervento dei tifosi per garantire l’iscrizione al campionato e la successiva messa in mora dei calciatori nel mese di ottobre, aveva di fatto chiarito ancor più i contorni di una situazione sempre più drammatica, sfociata poi nel fallimento del club.
L’ultima speranza
A rincuorare la piazza dalle numerose ombre, tuttavia, ci ha sempre pensato la squadra. Il gruppo di Baldini, nonostante il tredicesimo posto, la penalizzazione e stipendi non sempre puntuali, ha saputo regalare prestazioni d’orgoglio. Un sentimento, perfettamente fotografato dall’esplosione di Luca Moro (mattatore nel derby col Palermo e cannoniere assoluto della Serie C) e dal bellissimo messaggio natalizio dell’allenatore, ormai attaccatissimo alla città.
Una città che attende e spera con tutta se stessa che le parole di SIGI, che si è più volte detta pronta a farsi carico dell’impegno, siano realtà concreta già nella giornata di domani. Per non veder cancellata anche l’ultima possibilità di sopravvivenza della storia calcistica catanese.
A cura di Damiano Tucci.