Catania, Toscano: “Mi sarei aspettato di più da qualcuno, faremo delle riflessioni”

L’allenatore rossazzurro è intervenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta interna contro la Juventus Next Gen. 

Seconda sconfitta consecutiva per il Catania di Domenico Toscano, dopo la rimonta subita in casa del Benevento ecco un nuovo stop. Questa volta è la Juventus Next Gen ad avere la meglio sulla formazione siciliana, un 1-2 finale che porta dunque i rossazzurri all’ottavo posto in classifica.

Decisive le reti di Afena-Gyan e Semedo,  prima del gol della bandiera messo a segno da Lunetta nei minuti di recupero. Inizia male, dunque, il 2025 di Inglese e compagni, che avevano invece salutato l’anno con una grande vittoria casalinga, 4-0 al Sorrento.

Tanti i temi toccati in conferenza stampa dall’allenatore calabrese, che si è focalizzato soprattutto sull’aspetto mentale: “Oggi la partita ci ha fatto capire che la squadra è fragile, dal punto di vista della struttura e del carattere. Alla lunga queste carenze le paghi”.

Di seguito le dichiarazioni complete.

Catania, Toscano: “Chi non se la sente lo deve dire”

L’analisi completa dell’allenatore rossazzurro: “C’è bisogno di fare riflessioni importanti e intervenire velocemente, mettere dentro più carattere, gente che ha voglia di sposare una sfida così complicata come Catania. Bisogna cambiare strategia, anche nella scelta dei calciatori dal punto di vista caratteriale e della fame. Chi non se la sente, lo deve dire”. 

Prosegue: “Qualcuno poteva dare sicuramente qualcosa in più. Al primo errore abbiamo preso gol e ci siamo sciolti. Non può succedere, soprattutto in casa. Potevamo anche pareggiare ma non ho visto cattiveria. Il mercato può sicuramente cambiare qualcosa. La fragilità mentale e la fame, così come la voglia di sposare al 100% la causa del Catania, tutto questo manca“.

“La difesa ha dei limiti, siamo tutti responsabili del momento”

Sulla squadra: “Quando non riesci a dare il massimo e sei così fragile è normale che ci si disunisce e si fanno errori banali. Si arriva anche sotto porta poco convinti. La difesa ha dei limiti che vengono fuori nella continuità. Tutti dobbiamo sentirci responsabili del momento, dobbiamo fare di più. Anastasio l’ho tolto perché era stato ammonito. Carpani invece è meno attaccante di D’Andrea e per questo ho fatto i cambi. Io mi sento al sicuro quando la squadra fa quello che deve fare. Siamo tutti responsabili e tutti abbiamo il dovere di fare di più”.

Il pensiero finale: “La priorità è il reparto difensivo. Bisogna mettere fame, cattiveria. Due difensori sicuramente servono. Si spera sempre che chi entra dia il suo contributo. Chi è scontento deve avere la responsabilità di dirlo e andare via. Sento la vicinanza della società continuamente. Abbiamo le stesse idee, bisogna capire cosa si può fare, anche cambiando strategia. Ci saranno sicuramente dei colloqui perché vogliamo essere al corrente di ogni cosa”.