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Gli affetti, Zanetti e un gran gol a Buffon: Cicerelli e il calcio, un mare di soddisfazioni bagna Catania

Mare e pallone. È questo il connubio che più si addice per descrivere il nuovo attaccante del Catania Emanuele Pio Cicerelli. Due passioni che promanano da ciò che il ragazzo classe 1994 ha di più caro: le sue origini. Quelle stesse radici che sono fonte di motivazione, crescita professionale e determinazione acquisita e sviluppata nel tempo. Un fattore molto labile; di quelli che perderli è solo questione di sensazioni, fragilità e momenti. Finché non fai i conti con te stesso e capisci che, forse, l’importante è solo ciò che vuoi. L’esperienza in Sicilia di Cicerelli (ri)comincia così: tra mare e pallone. Perché, in fondo, non c’è nulla di più sicuro di ciò che si ama.

L’inchino a Salerno, il legame con la sua città e Catania: il viaggio di Cicerelli continua

Nella vita di chiunque è facile trovare alcuni luoghi, alcuni suoni, alcune situazioni, compagnie o altro che in maniera quasi ciclica ritornano. Quasi come ci accompagnassero. Una sorta di protezione involontaria che il destino sceglie per l’avvenire. Avvolge e dona serenità. Ecco, per Emanuele Pio Cicerelli, nuovo giocatore del Catania di Lucarelli (LEGGI QUI), questi elementi sono il mare e il pallone. Due fattori che connotano una vita prima che una carriera. Quel mare che lo culla sin da bambino nella sua Manfredonia. Lì, nello spettacolo naturale e conciliante dell’omonimo Golfo dove un bambino può perdersi nelle proprie fantasie tra spiagge e acque limpide. Fra scogli naturali che sembrano scolpiti e fortificazioni che rievocano pagine di storia e culture che si intrecciano e mischiano tra loro.

L’esatta rappresentazione dell’essere Emanuele Pio Cicerelli. Lui, che sviluppa una carriera seguendo il corso dell’Adriatico. Il calcio dell’attaccante rossazzurro scorre in maniera inesorabile come l’acqua salmastra. C’è l’onda che si appoggia dolce e armoniosa sulla sabbia del Golfo di Salerno, dove Emanuele scrive oltre sessanta pagine della più intensa avventura della sua carriera. Senza fretta. Un primo breve passaggio per prendere confidenza. Un secondo per affermarsi e dimostrare a sé stesso che papà ha sempre ragione. Sì, perché quelle oltre 30 presenze in Serie B con la Salernitana di Castori insieme a 3 gol e 3 assist nella trionfale stagione 2020-2021 senza la spinta giusta, forse, oggi, non sarebbe così semplice raccontarle. Una promozione in Serie A che rimarrà bussola di un’attraversata con molte tappe. Che da uomo di mare Emanuele Cicerelli saluta sempre con un inchino. Perché una realizzazione è anche frutto della riconoscenza.

L’importanza dei riferimenti, l’Inter e quel poster in cameretta…

Radici. Il primo stimolo. Quello del quale non si può fare a meno. Lo sa Emanuele Pio Cicerelli. Si fida. Crede in ciò che lo circonda, in chi gli sta vicino. Perché origini è soprattutto un “chi”. Padre e fratello. Il primo l’artefice del presente. Una passione per il calcio mai nascosta. I colori nerazzurri dell’Inter che dipingono una passione. La necessità di trasmettere qualcosa a chi ha di più caro. Così Emanuele inizia a dialogare col calcio. Con gli occhi sbarrati nell’ammirare i dribbling e i gol di Ronaldo Il Fenomeno e sognando un giorno di guidare una squadra come l’unico indiscusso capitano: Javier Zanetti. Quel poster appeso nella sua intimità si erge a simbolo di aspirazione.

Intorno, il mare di Manfredonia. Sulle cui spiagge è facile imbattersi in ragazzini che a piedi nudi tentano di replicare le prodezze dei grandi campioni. Con gli occhi dell’entusiasmo e della spensieratezza. Emanuele e il fratello non si esimono. Ma papà vuole di più. Li accompagna nella prima scuola calcio locale e non smetterà mai di seguirli. Nemmeno quando Emanuele sarà costretto a lasciare la terra natia per trasferirsi a Foggia. In quel settore giovanile rossonero che lo cullerà fino alla soglia del calcio professionistico. Dove poi lo saluterà perché il ragazzo virerà verso Barletta. Consigli e strigliate. Tutto in funzione dell’affetto, della stima e della consapevolezza delle qualità del figlio. Il padre sarà sempre il faro in mezzo al mare in tempesta delle emozioni di un giovane Emanuele. Interferenze, compagnie e interessi di gioventù come potenziali distrazioni. Pericoli scampati grazie alla guida giusta. E così esordire in Lega Pro a 18 anni è un traguardo raggiungibile e facile da tagliare.

L’intuizione di Grassadonia, il Foggia che ritorna e la Serie B

Affermarsi è questione di stimoli e di riferimenti. La certezza del mare da un lato e gli uomini dall’altra. Nella figura dell’allenatore della Paganese Gianluca Grassadonia. Un mentore che intravede nel ragazzo qualcosa di nuovo. Un’intuizione per la svolta. Spostare Emanuele sull’esterno sinistro. Quella potenza, quell’esplosività e quella fantasia meritano di essere sprigionate. Questione di istinto e di fiducia. Quella che Grassadonia non nasconderà mai nei confronti dell’attaccante classe 1994. 65 presenze totali con la Paganese che si tramutano nella decisione di regalare al giocatore la gioia della Serie B. Sempre seguendo il corso del mare: il filo conduttore della sua carriera. Perché le soddisfazioni più belle nascono nelle certezze. Ecco, dunque, che Cicerelli fa il suo esordio in cadetteria, nel 2018, proprio lì dove tutto comincia insieme all’allenatore salernitano. In quel Foggia che guarda avanti. Il mare non smette di brillare, le onde si infrangono inesorabili come il progredire della crescita del calciatore. Da Salerno, all’acquisto da parte della Lazio fino alla prima esperienza lontano dal mare.

Grosso e Buffon, il viaggio “Mondiale” di Cicerelli

Perché per dimostrare a sé stessi di cosa si è capaci bisogna anche cercare di andare oltre. Abbandonarsi al destino; al “Mondo”. Un nuovo condottiero che prende il nome di Fabio Grosso. Le acque agitate della Serie B, da solcare sul veliero Frosinone, ormai, domabili con grande sicurezza. 31 partite, 3 gol e un destro sotto l’incrocio che pietrifica un monumento come Gigi Buffon a copertina del viaggio. Ma il mare è imprevedibile. La burrasca è sempre possibile. Lo scenario di Reggio Calabria. Quello che al termine della stagione 2022-2023 travolge Emanuele. Dopo una stagione nella quale i minuti al Granillo sono risicati rimane senza squadra. Rientra a Formello, ma non nei piani della società biancoceleste. Il richiamo del mare. Ancora una volta. I riferimenti. Catania e il desiderio di tornare a esaltarsi. Emanuele Pio Cicerelli: un viaggio del quale non si conosce la meta, ma forse, nemmeno la rotta. Sull’onda delle soddisfazioni.

Alvise Gualtieri

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