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Zeman, la nuova filosofia del boemo: la difesa è (quasi) un bunker

Zeman

Avreste mai detto che una squadra di Zeman è tra le migliori difese del campionato? Il Foggia permette di rispondere a questa domanda. Il boemo ha una storia radicata sul calcio spettacolo e tanti gol subiti, con partite spesso conteggiate con il pallottoliere. Gli sviluppi offensivi del suo 4-3-3 hanno dato vita alla filosofia della “Zemanlandia”, ma qualcosa sembra cambiato. Poi, iniziare il campionato con uno 0-0 (contro il Monterosi) è molto significativo, visto che è il risultato meno comune da quando Zeman allena.

Contro il Palermo l’ultima scossa

Il Foggia ha il materiale tecnico per ambire ai playoff. Il campionato dei pugliesi sta viaggiando a corrente alternata, ma i tre gol gol subiti contro il Palermo (unica volta in campionato) sicuramente sono serviti per risvegliare il morale dei giocatori. Una vittoria di “corto muso” contro una delle squadre più in forma, il Monopoli, poi una serie di pareggi e tra questi anche nel derby con il Bari, fino alla netta vittoria contro la Paganese. Due clean sheet nelle ultime cinque partite e tre i gol subiti. Messa a posto la difesa (11 gol subiti), ora Zeman dovrà trovare la continuità di rendimento.

Da Calciocatania.it

Si invertono i ruoli

Il prossimo avversario del Foggia sarà il Catania. I siciliani hanno vissuto un bruttissimo momento ad inizio stagione e ora stanno tentando la risalita. La classifica li vede al decimo posto e questo anche per la brutta fase difensiva a differenza dell’ottima fase offensiva, guidata da un travolgente Moro. I ragazzi di Baldini segnano tanto, soltanto la Turris fa meglio, ma ricordano molto le vecchie squadre di “Zeman”. Hanno segnato 23 reti ma ne hanno incassate 21 in 13 partite. La Fidelis Andria, ultima in classifica, ha subito in gol in meno dei siciliani. L’ultima vittoria di misura contro la Vibonese nel recupero infrasettimanale forse può aver cambiato la trama del film, che per ora è troppo movimentato per raggiungere traguardi importanti. Troppa suspense, che Baldini dovrà eliminare per mettere in mostra più certezze.

A cura di Antonio Salomone