Non vuole uscire più dalla crisi il Catania. La formazione siciliana trova la sconfitta al ‘Francioni’ di Latina. Il successo per i rossazzurri manca oramai dal 13 gennaio contro il Brindisi. Al termine della partita, l’allenatore, Cristiano Lucarelli, ha commentato il momento dei suoi in conferenza stampa.
In primo luogo: “Ripartiamo dai primi 60′ di oggi, fino al gol del Latina. Secondo me eravamo stati fluidi nel palleggio, ma l’eurogol (di Riccardi, ndr) ha cambiato le sorti della partita e nelle teste dei nostri calciatori si sono riaccesi film visti e rivisti. Reazione? C’è stata, ma un po’ confusionaria. Avevamo anche 13 giocatori indisponibili, tranne Haveri, Bouah e Monaco, stavano tutti male. Ringrazio anche chi è sceso in campo nonostante il rischio di farsi male. Potevamo fare di più, stanotte poi è successo di tutto, tra gente con febbre a 39,5 e gente che vomitava. Monaco centravanti di certo non lo potevo mettere. Chiricò ieri si è fermato in rifinitura, ci abbiamo provato, anche se zoppi, Quaini ha fatto una flebo prima della partita. Piove sul bagnato“.
Proseguendo, sull’espulsione di Fontana: “Preferisco non rispondere, non voglio mettere in difficoltà un collega”. Sul momento del Catania: “Il presente è complicato, ma risolvibile. Sarò l’ultimo ad arrendermi, non sarò lo Schettino della situazione. Credo ancora che si possa finire positivamente la stagione, credo nel futuro ma dobbiamo lavorare nel presente. Dobbiamo diventare squadra. Sono io il responsabile delle mancate vittorie. Dobbiamo cercare di tenere la calma”.
L’allenatore, Cristiano Lucarelli, ha poi ha parlato della squadra: “Ritiro? Non penso possa essere la soluzione, anzi, rischia di appesantire di più. Se si pensa che possa essere salutare, va bene. Se questa deve essere la medicina, per me si può andare in ritiro anche fino al primo di giugno. Questa squadra per me ha bisogno di staccare un po’ la spina, magari dando 2-3 giorni liberi”.
Sui tanti impegni ravvicinati: “Juve Stabia per riaccenderci? No, per tirarci su avremo bisogno di giocare una volta a settimana, invece fino ad aprile avremo partite ogni tre giorni. Avremo tantissimi impegni, ci mancano solo il Paris Saint-Germain, il Chelsea e il Bayern Monaco. Abbiamo 13-14 giocatori disponibili e in più anche i trasferimenti continui fanno il loro”.
Sulla fiducia della piazza e della società: “Io ho fiducia in me stesso, anche troppa e devo continuare ad averla. Non sono uno che ha bisogno di sentire la fiducia. Io devo trasmetterla ai calciatori. Mi interessa fare il mio lavoro nelle condizioni migliori. I calciatori hanno bisogno di sentire fiducia, Lucarelli no. Vi posso assicurare che non ho mai visto uno sciopero dei sindacati per un esonero di un allenatore. Per me non ha mai rappresentato un problema. Ho sempre fatto con passione questo sport e sono cresciuto nel cuore del tifo. Capisco bene i mal di pancia dei tifosi”.
In conclusione, così si è espresso Lucarelli: “Ogni tanto mi piace andare alle cure palliative a vedere la gente che soffre veramente. I problemi in questo mondo sono altri, non una sconfitta. Il problema è il vedere le immagini delle guerre e dei bambini della Palestina morire, innocenti. Allora tu pensi. Io sono comunque l’emblema della persona che vuole morire sul campo pur di portare il risulato della mia squadra a casa. I veri drammi della vita sono altri, ho la necessità di vedere la gente che soffre veramente, di famiglie che non arrivano a fine mese. Il resto è tutto risolvibile, soprattutto nello sport“.
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