A Catania è il Lucarelli-day. Alle ore 18 c’è stata la conferenza stampa di presentazione dell’allenatore, accompagnato dal vice presidente e amministratore delegato Grella. Dopo giornate di riflessioni, la scelta è ricaduta sull’ex allenatore della Ternana, al suo terzo ritorno in casa rossazzurra. Per Lucarelli, che alle ore 15 ha diretto il suo primo allenamento, contratto fino al 30 giugno 2026. Di seguito le parole del nuovo allenatore del Catania.
Prende la parola per primo il vicepresidente Grella: “Buonasera a tutti, volevo dare un caloroso benvenuto al nostro allenatore Lucarelli. Prima di parlare del nuovo allenatore, volevo ringraziare Zeoli che ha preso la squadra in mano in una situazione non semplice. In famiglia però, quando si chiede un aiuto e trovi uno così disponibile capisci perchè questa persona sta con te. Lo ringrazio per questi giorni, avevamo una decisione non facile da prendere. Guidare il Catania non è un ruolo facile. Quando abbiamo capito che c’era la possibilità di fare una chiaccherata con Cristiano ho preso subito la palla al balzo. Dopo 5 minuti ho capito, come avversario era tosto ma come allenatore di più. Ci siamo sentiti subito a nostro agio, insieme a Pelligra e Bresciano abbiamo deciso che era l’uomo giusto per noi. Sono contentissimo di averlo qua al mio fianco, sa della stima che ho per lui. Non ha un compito facile, ma la sua fame mi ha colpito. Nostro progetto va avanti. Noi pensiamo che Lucarelli ci può portare dove vogliamo andare. Io ci credo ancora, io ci credo ancora, io ci credo.“
Prende poi la parola il nuovo allenatore del Catania: “Vi ringrazio di essere così numerosi a questa ri-presentazione. Ormai è la terza, ci conosciamo tutti. E’ stato tutto improvviso e veloce, anche per via di questa regola che permette questo tipo di possibilità. Mi è piaciuto, come ha detto Grella, il poco tempo per entrare in sintonia. Abbiamo finito entrambi dicendoti che sembrava ci conoscessimo da una vita, perchè siamo in sintonia sulle idee, sul futuro, su quello che deve essere il ruolo. Devo dire che ho percepito la forza economica di questa società, ma ne ho apprezzato più che altro di non avere l’anello al naso. In Italia quando arriva una nuova proprietà, soprattutto straniera, nel mare un po’ inquinato di questo calcio gli squali si moltiplicano. Le nuove proprietà magari all’inizio sbagliano per troppa generosità, io ho avuto la sensazione di una società solida. Hanno ben chiaro il progetto e le intenzioni. Quindi questo ha fatto sì che anche davanti a delle possibilità che Grella sa e che mi potevano permettere di rimanere nella categoria che sono conquistato sul campo, ho fatto questa scelta. Sapevo dentro di me che prima o poi sarei tornato, qualcosa che mi ero promesso. Grazie alla società di Pelligra è stato tutto più rapido. Mi ha colpito nelle parole di Grella la certezza di raggiungere questo obiettivo. Il mio non è un ruolo facile, è anche vero che questa piazza non è per tutti. Per stare qui ci vogliono determinate caratteristiche che non sono solo le conoscenze di campo, ma il groppone di chiamarsi Catania e vincere sempre e comunque. Questa volta devo fare in modo di riuscire ad agguantare la promozione. E’ arrivato il momento di farcela.”
L’allenatore chiarisce da cosa ripartirà: “Non mi spaventa nulla, quando mai sono venuto a Catania senza una situazione di difficoltà? Anzi, mi sarei preoccupato se fosse stato tutto tranquillo. La piazza è bella tosta, che ti vuole vedere in faccia bello determinato. La squadra ha dei valori, molti giocatori che sono qui li ho trattati per portarli in B. Vederli qui è una sorpresa, sicuramente questa squadra può essere migliorata. Però se pensassi oggi al mercato di gennaio avrei perso in partenza. Il mio obiettivo è fare più punti possibili da qui alla sosta di Natale, chiedendo anche un grande supporto all’ambiente per fare esprimere i giocatori in maniera giusta. Soprattutto cercare di lavorare sulla testa, oggi ho fatto il primo allenamento ed è evidente che questi giocatori sanno giocare a calcio. Non avevo dubbi, molti li conosco. Dobbiamo solo sbloccarci mentalmente, dobbiamo mettere insieme risultati e fare un filotto. Soprattutto riacquistare quell’autostima e fiducia che oggi non abbiamo e fa sembrare la squadra più brutta di quello che è realmente. I problemi non sono legati alla preparazione atletica, molto è legato ai risultati che non sono stati raggiunti.”
Per Lucarelli l’unica soluzione per migliorare la situazione è una: “Vincendo le partite. Togliersi il peso delle sconfitte. Ho visto la partita con il Cerignola e l’ho detto ai ragazzi. Devono togliersi quello zainetto da cento chili che ognuno di loro ha sulle spalle, cominciare a sorridere un po’ di più. Arrivare al campo stressati non aiuta, la maglia del Catania pesa in questa categoria. Pesa un quintale, per la storia e il bacino che c’è dietro. Magari alcuni ragazzi che vengono da piazze più piccole rispetto a Catania ovviamente possono avere più difficoltà. Dobbiamo cercare di dare a questi ragazzi e loro devono fare alla svelta di sopportare questo bel peso. Se sono stati scelti dalla società devono esserne orgogliosi. Nelle situazioni facili siamo tutti bravi, la differenza tra i calciatori veri e gli altri è come escono dalle difficoltà.”
Dopo il progetto tecnico di Tabbiani, ora la scelta di Lucarelli. Grella la spiega così: “Noi vediamo Lucarelli non solo come allenatore, ma anche come manager. Ha una filosofia di calcio in linea con il nostro progetto. Ha un carattere e una personalità molto forte per guidare un club in una piazza molto esigente. La scelta di Tabbiani era stata fatta per costruire un certo tipo di squadra, di proposta. I risultati ci hanno portato a fare questo cambiamento, ma non solo nella parte calcistica. C’era un complesso da cambiare, abbiamo fatto più discussioni per decidere. Abbiamo scelto Cristiano che secondo noi ha i nostri valori. Ha una leadership forte, viene con l’intenzione di crescere insieme a noi. Tutto questo ha fatto sì che fosse un personaggio perfetto per noi.“
Sempre sulle pressioni dell’ambiente Lucarelli aggiunge: “Ho provato a spiegare ai ragazzi che non è che i tifosi sono arrabbiati con loro. I tifosi sono talmente innamorati di questa maglia che ammazzerebbero pure i loro figli se giocassero e perdessero. Il troppo amore fa anche questa cosa qua, quindi bisogna cercare di isolarsi in quei momenti. Catania è una piazza esigente, però al tempo stesso non ricordo una squadra contestata la domenica allo stadio che abbia vinto la partita. Dalla Serie A alla terza categoria. Spero che i tifosi ci diano il tempo di sistemare le cose e di aiutarci a fare più punti possibili.”
Sulla separazione dal suo direttore sportivo Grella racconta: “Ho iniziato questa avventura con Laneri, il mio rapporto personale con lui per me non può mai cambiare. Ho un ruolo importante con tantissime responsabilità, chi lavora con me ha buona libertà di fare il suo mestiere ma è responsabile di quello che fa. Sulla gestione del gruppo e su certe situazioni non eravamo d’accordo, quindi abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica insieme al presidente Pelligra e Bresciano. L’opportunità di prendere un nuovo direttore sportivo c’è ma noi vediamo nella figura di Lucarelli un giovane allenatore che può crescere in un ruolo che può dare vantaggi al club. Nel tempo vedremo com’è il nostro rapporto e la condivisione dei progetti, però io sono convinto per il suo passato e la sua conoscenza di calcio. Noi due possiamo fare un grande lavoro insieme.”
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