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Catania, Maran e Lucarelli favoriti per la panchina: le precedenti esperienze in rossazzurro

La notizia della dodicesima giornata del girone C di Serie C è stata il cambio di guida tecnica per il Catania. I siciliani, sconfitti per 1-0 a Potenza, non saranno più allenati da Luca Tabbiani, che è stato sollevato dal suo incarico. Il sostituto? Per ora sarà l’allenatore della Primavera, Michele Zeoli, a guidare la formazione rossazzurra nel secondo turno di Coppa Italia contro il Picerno. All’orizzonte però ci sono due ex, pronti al ritorno in panchina: Rolando Maran, che è la prima opzione, e Cristiano Lucarelli. Che tipo di esperienza vissero i due in terra siciliana?

L’ultimo Catania di Maran: la Serie B dopo aver sfiorato l’Europa

Il secondo ed ultimo anno di Maran a Catania coincide con l’ultima stagione dei rossazzurri in Serie A. Era il 2013-2014, esattamente dieci anni fa, e la squadra etnea arrivava da uno storico 8° posto nella stagione precedente, addirittura davanti all’Inter. Si era sognata la qualificazione in Europa per l’intera stagione. Insomma, nulla faceva presagire a ciò che invece accadde. La formazione dell’allenatore trentino partì malissimo: 5 sconfitte nelle prime giornate, che gli costarono l’esonero all’ottava giornata, dopo la sconfitta 2-1 a Cagliari. Il suo posto in panchina venne preso da De Canio ma le cose non migliorarono. In 11 partite appena 8 i punti totalizzati in 11 partite. Ed è per questo che Pulvirenti decise di richiamare Maran alla 20esima di campionato. La squadra sembrò reagire. Dopo lo 0-3 interno con la Fiorentina, il Catania conquistò 6 punti in 4 partite, tra cui uno 0-0 a San Siro con l’Inter e il 3-1 al Massimino contro la Lazio. Fu, tuttavia, solo un lampo.

Dalla 25esima alla 32esima giornata appena 1 punto conquistato e nuovo esonero. Al suo posto arriva Pellegrino, che però non riesce ad evitare la retrocessione in B. Un’ultima esperienza, quindi, non memorabile per il classe 1963. Il cognome Maran a Catania però vuol dire storia: 56 punti nella massima serie – record assoluto – e tantissimi giocatori in evidenza. Bergessio, Gomez, Morimoto, senza dimenticare Castro, Barrientos, Lodi (che ora avrà un ruolo dirigenziale più importante dopo l’allontanamento del ds Laneri) e capitan Biagianti. Insomma il ritorno di Maran, che in carriera ha allenato in C solo il Cittadella dal 2002 al 2005, sarebbe decisamente gradito dalla piazza. Quest’ultima spera nella conferma delle voci che lo vedono come principale candidato alla sostituzione di Tabbiani, per il calcio proposto ma anche per la professionalità e i modi garbati dimostrati dall’allenatore trentino nell’intero biennio.

L’ultimo Catania di Lucarelli: sesto da subentrato nel 2019/20

Appena dietro Maran nelle gerarchie dei “favoriti” per la panchina rossazzurra, c’è Cristiano Lucarelli. Per lui sarebbe il terzo approdo nella squadra siciliana. Aveva sfiorato la B nel 17/18. Il suo Catania, dopo una lotta molto serrata, arrivò dietro solamente di 4 punti al Lecce, per poi perdere ai rigori nella semifinale play-off col Siena. Lucarelli però ottenne oltre il 58% di successi in quel campionato – la seconda miglior percentuale della sua carriera, dopo il 76% ottenuto Ternana nella Serie C 20/21. La sua prima esperienza nell’isola fu, quindi, molto positiva e gli valse anche l’opportunità di allenare nella “sua” Livorno, in B, l’anno successivo.

Andò meno bene in Toscana. Fu esonerato dopo pochi mesi e dopo poco meno di un anno, ad ottobre 2019 fu richiamato ancora dal Catania in Serie C. Il presidente Davide Franco, ad ottobre, gli affidò la panchina che fino a quel momento era stata di Andrea Camplone e ancora una volta fece un ottimo lavoro. La sua squadra conquistò la sesta piazza nel girone C e superò il primo turno dei play-off battendo la Virtus Francavilla. Poi pareggiò al secondo turno contro la Ternana e venne eliminata solo in virtù del peggior piazzamento. Insomma due ottime esperienze anche per Lucarelli in Sicilia. In particolare nella sua ultima avventura in terra siciliana mostrò un grande senso di apprtenenza e grande attaccamento in una situazione generale piuttosto complicata. Ciò gli permise di ottenere la stima dell’intera tifoseria, che lo accoglierebbe a braccia aperte. Vedremo chi la spunterà tra i due. Come detto, Maran ora è avanti. L’ex allenatore della Ternana rappresenta però un “Piano B” da tenere d’occhio.

Redazione

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