Dopo una sessione di calciomercato invernale etichettata da molti alla voce “faraonica”, in casa Catania ci si aspettava un cambio di rotta immediato. Nonostante però innesti di livello, la squadra siciliana continua a faticare in termini di gioco ma soprattutto nel raccogliere punti anche nelle gare sulla carta alla portata. Inevitabile, a girone di ritorno ampiamente iniziato, fare un confronto tra le due gestioni che hanno caratterizzato la stagione del Catania: quella di Tabbiani, e quella attuale targata Lucarelli.
Si tiene conto solo delle partite di campionato, escludendo dunque la Coppa Italia dove, per inciso, il Catania è chiamato a ribaltare la sconfitta di Rimini per giocarsi il trofeo in finale. La gestione di Tabbiani, in 12 gare di campionato, ha portato a sole 4 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. 11 le reti messe a segno e 9 quelle subite, per un totale di 15 punti che portano a una media a partita di 1.25.
Nel caso di Lucarelli, invece, i numeri sono leggermente migliori anche se nella sostanza è cambiato poco. 4 i successi conquistati dall’ex Ternana con una gara in meno rispetto a Tabbiani, identico il numero dei pareggi (3) e 4 le sconfitte. Aumenta la produzione offensiva con 14 gol fatti e 10 subiti con Lucarelli e Tabbiani che hanno totalizzato lo stesso numero di punti ma con l’attuale allenatore che “vanta” una media a partita di 1.36.
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