Può una stagione dipendere da una singola partita? Un allenatore, un giocatore o chiunque altro viva il campo in prima persona non riuscirà mai ad ammetterlo, ma per chi sta più in alto, sugli spalti, anche una sola gara può racchiudere tutte (o quasi) le speranze rimesse in un intero campionato. Questo è lo spirito col quale i tifosi del Rimini si apprestano a vivere il ritorno della semifinale di Coppa Italia Serie C contro il Catania. Forti anche dell’1-0 dell’andata al ‘Romeo Neri’ sarà una sfida, quella con i siciliani, di quelle che potrebbero scrivere una pagina di storia destinata a rimanere indelebile nella tradizione calcistica della Riviera Romagnola. Un viaggio lungo, quello dei ragazzi di Troise, non solo in termini di chilometri che dovranno affrontare, ma anche in quelli già attraversati. Iniziato con un avvio di campionato di Lega Pro più facile da dimenticare che da descrivere, proseguito a testa alta che arriva ad oggi con una classifica del girone B che recita: Rimini ottavo a quota 38 punti. Nel mezzo una Coppa Italia Serie C che racconta di un percorso parallelo. Che vede i biancorossi pronti a giocarsi l’accesso alla finale della competizione. Per farlo basterà non perdere a Catania.
Percorso netto. Non esiste espressione migliore per descrivere il Rimini in Coppa Italia Serie C. L’esatto opposto di quello che succede in campionato. Dopo un avvio di stagione che a dirsi difficile sarebbe quasi poco, la squadra romagnola sta macinando risultati e prestazioni degne di nota. Merito soprattutto della “rivoluzione” attuata da Emanuele Troise, allenatore subentrato in corsa a Gabriel Raimondi. Il quale riesce a trovare l’assetto tattico più congeniale. Dà fiducia a giocatori diversi, ai quali viene garantito uno spazio e un coinvolgimento determinante in fase di costruzione del gruppo. Ubaldi, Lamesta, Pietrangeli fino al portiere Colombi; quest’ultimo, persino, insignito della fascia di capitano. E poi l’inserimento e la continua ricerca di stimoli per la crescita di giovani quali Iacoponi, Lepri, Capanni fino agli ultimi arrivati a gennaio Malagrida e Garetto.
C’è poi la conferma – con annessa risposta sempre positiva – di giocatori esperti della categoria come il roccioso duo difensivo Gigli-Gorelli o l’alto rendimento sulla fascia di Semeraro. La bellissima rivelazione del lituano Megelaitis che dalla linea mediana non si schioderà più. Prima parte di Serie C sfortunata anche per qualche defezione “d’eccellenza”; una su tutte quella di Delcarro a centrocampo. Giocatori come l’ex Ancona fanno la differenza sempre e comunque. La loro assenza: idem. Cambi tattici, idee di calcio nuove e mentalità dedita alla grinta e alla capacità di reagire. Così Troise ribalta il Rimini e lo conduce all’ottavo posto della classifica del girone B di Serie C. In piena zona playoff, ma nessuno parli di obiettivi che non siano la salvezza. Troise è “categorico” (LEGGI QUI).
Detto ciò, c’è una finale di Coppa Italia in ballo. Quella che guadagnarla potrebbe voler dire scrivere una nuova pagina di storia dell’ultracentenario romanzo intitolato: “Rimini F.C.”. Autore: la squadra. Edito: Emanuele Troise. Una vittoria contro il Catania di Lucarelli, nella bolgia di uno stadio ‘Massimino’ dal tutto esaurito, potrebbe raccontare di una primissima volta a giocarsi la gara più importante della Coppa Nazionale di Lega Pro. “Non possiamo pensare di andare a Catania e subire l’ambiente e una squadra molto forte” – un’esortazione, quella dell’allenatore dei romagnoli, che non ha bisogno di didascalie. Una bella vicenda di calcio da poter raccontare a chi verrà. Questo un primo dato galvanizzante per Morra e compagni. Al quale segue la consapevolezza che vincere il trofeo significherebbe accedere alla fase Nazionale dei playoff “senza passare dal VIA”. “Fata roba!” l’esclamazione che riecheggia su e giù dal Ponte di Tiberio.
C’è poi il recente passato a stimolare l’entusiasmo dei biancorossi. La squadra di Troise in questa competizione viaggia a ritmi invidiabili. A volte soffrendo, altre proprio agli sgoccioli e altre ancora dominando, ma i romagnoli escono sempre vittoriosi. 1-0 col Gubbio, gol di Morra; 1-0 di fronte al Perugia, segna Capanni; importante e godurioso successo al Manuzzi contro gli eterni rivali del Cesena grazie a Iacoponi e Lamesta; fortunati, ma il calcio è così, ai rigori contro il Vicenza nel caldissimo ‘Menti’: 5-4 dal dischetto dopo lo 0-0 dei 120 minuti. Per finire – almeno per il momento – con un quell’1-0 di Lamesta che fa esplodere di gioia il Romeo Neri nel turno di andata della semifinale contro il Catania. Al ‘Massimino’ basterà non perdere per passare il turno, ma alle pendici dell’Etna non esistono pronostici. L’atmosfera si prevede bollente. Lo stadio sarà colorato di rosso e azzurro, la colonna sonora già si immagina, ma quei 150 irriducibili sostenitori biancorossi che dalla Riviera di Romagna decidono di partire alla volta dell’Isola per garantire sostegno ai loro beniamini meritano di vivere una serata “storica”. E pur di viverla – loro come la squadra – sono disposti anche a soffrire, ma il Rimini di Troise sembra aver imparato come si fa.
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