Dopo 75 anni di storia e talenti costruiti, il Calcio Catania non esiste più. Con il comunicato del Tribunale di Catania, che ha portato alla cessione dell’esercizio provvisorio, anche le ultime speranze si sono spente. La squadra non scenderà in campo per le ultime giornate del campionato. Intanto a Torre del Grifo, i tifosi si sono radunati per salutare la squadra giunta poco dopo.
Cori, bandiere e striscioni. Oltre ovviamente a qualche lacrima, inevitabile, che scivola sul viso di chi da sempre tifa per il Catania. Alle 14:30 di domenica 10 aprile la squadra sarebbe dovuta scendere in campo per giocare il match contro il Latina.
Invece, dopo le note vicende dei giorni scorsi, i tifosi si sono riuniti a Torre del Grifo per salutare per sempre il Calcio Catania ed unirsi al dispiacere della città. Una domenica che qualsiasi tifoso catanese non avrebbe mai pensato di segnare sul calendario. Una pagina sportiva triste per Catania e tutto il calcio italiano, che vede svanire una società che ha dato tanto al calcio nostrano e mondiale.
Presenti tutti i componenti della squadra. Particolarmente provati dalla situazione ma vicini anche in un momento come questo. Ai nostri microfoni le parole di Jean Freddi Greco: “Non so che dire, è una sconfitta per tifosi e città. Io non ero del Catania ma spero che questa città risorga perché merita tanto, e lo dimostra anche oggi nell’ultimo giorno in cui possiamo vederci”. Gli fa eco Andrea Russotto: “Non mi aspettavo finisse così. Abbiamo avuto un anno difficile ma non ci aspettavamo un finale del genere. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto il Catania Calcio rappresenti per i propri tifosi”. Presente anche Mariano Izco: “Dolore, non ci rimane altro che ripartire”.
Parole di dolore anche per Kevin Biondi, nato e cresciuto a Catania: “Cosa si prova da catanese in questo momento me l’hanno chiesto in tanti. Dico che stando qui si vedeva la passione della gente. I tifosi giunti a Torre Del Grifo non erano pochi, io mi sento come loro. Il Catania non può morire, purtroppo è stato sbagliato il modo. Se n’è andata un pezzo di storia che però c’è la forte convinzione possa tornare come prima se non meglio. È stata un’annata che ci ha regalato tanti dolori ma le gioie non sono mancate. Momento più bello? La fotografia che mi porto dentro è la domenica col Palermo: vincere il derby, festeggiare in quel modo sotto la Nord, l’abbraccio dei tifosi e tutto il resto è stato incredibile. L’unica cosa che mi sento di dire adesso, non solo a nome mio ma anche del gruppo, della squadra e dello staff è grazie.“
“Essere lì oggi a Torre Del Grifo è stato bello perché tifoseria e squadra eravamo una cosa sola. Noi con loro e loro con noi non è una frase fatta ma quello che si è creato quest’anno. Il catanese purtroppo è abituato a soffrire ma alla sofferenza e alle cadute abbina sempre risalita e gioia quindi anche questa volta tutto questo non mancherà. I discorsi fatti da due giorni a questa parte con la squadra erano di incredulità: ci siamo preparati come sempre a disputare una gara, erano usciti i convocati e poi di colpo il buio. Dopo le voci che ci davano per morti qualcuno coltivava ancora la speranza in questi soldi che si diceva si stessero raccogliendo in città, non so come e perché, vi era un piccolo ritrovato entusiasmo ed autostima poi nuovamente abbattuti dalla notizia che non volevamo sapere. La reazione è stata di incredulità e shock: nessuno se lo aspettava”
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