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Catania, il Comune invia l’istanza alla Figc per l’ammissione al prossimo campionato di Serie D

Il fallimento del Catania non è ancora del tutto superato. Ma l’amministrazione comunale è già al lavoro per assicurare alla città il continuo di un percorso quasi centenario. “Il calcio a Catania non scomparirà” ed è quello che si augura l’assessore allo Sport Sergio Parisi ed il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi. Stando a quanto riportato da LaSiciliaWeb, i due rappresentanti del Comune insieme al direttore del servizio comunale Attività Sportive e Fondi Ue, Fabio Finocchiaro, hanno inviato l’istanza alla Figc per l’iscrizione di una squadra che rappresenti la città di Catania al prossimo campionato di Serie D.

Un iter a partito dopo la delibera della giunta comunale, convinta dell’importanza dell’attività agonistica per la città. Nella lettera vengono specificate le motivazioni per le quali la città di Catania dovrebbe essere rappresentata in Serie D. Dai risultati sportivi all’impronta sul costume calcistico italiano data dal Calcio Catania.

La lettere del Comune di Catania

“La principale squadra cittadina ha collocato Catania, in fasi alterne, in una posizione di vertice dal 1929″, recita la pec inviata alla Federcalcio. “Con diciassette campionati di serie A disputati, 34 di serie B, 31 di serie C, Catania ha lanciato importanti calciatori e allenatori, poi affermatisi a livello nazionale e internazionale. Una storia, dal 1946 e ancor prima dal 1929, che ha segnato in qualche modo anche il costume con quel “Clamoroso al Cibali”. Frase diventata leggenda e che meglio di ogni altra immagine descrive la bellezza del calcio e il fascino del racconto radiofonico. Pronunciata nel 1961 in occasione di uno storico gol segnato dal Catania sul proprio campo contro l’Inter”.

Non da meno la gente che per decenni ha seguito la squadra in ogni parte dell’Italia. “Oppure con una delle trasferte di massa più imponenti della storia del calcio italiano e internazionale, con i 40mila Catanesi all’Olimpico, il 25 giugno del 1983, in occasione degli spareggi per la serie A. All’aspetto sportivo, va aggiunto quello di contesto, sociale ed economico. Catania, infatti, è la sesta città metropolitana italiana per estensione, con un’area metropolitana che è la più densamente abitata della Sicilia e con imponenti progetti di sviluppo infrastrutturale, dei servizi e delle reti di collegamento e mobilità”.