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Catania, la solidarietà non ha confini: dall’Italia a Dortmund

Il maltempo ha devastato la Sicilia e non sono mancate le manifestazioni di vicinanza al popolo siciliano e in particolar modo nei confronti della città di Catania.

I messaggi da tutta Italia

Una vera a propria catastrofe che si è abbattuta sull’isola che ha comportato ingenti danni per la popolazione. Allagamenti, smottamenti, auto in panne, la città è diventata un fiume in piena. Non si è fatta attendere la risposta di altre città in questo momento particolarmente difficile. A partire dai “nemici” palermitani che hanno esposto vari striscioni che recitano “Catania rialzati”, “Tutta la Sicilia unita nella difficoltà oltre ogni rivalità Catania non mollare”. Uno dei messaggi più toccanti arriva dalla Curva del Trapani con uno striscione “Melior de cinere surgo”. Una frase che richiama l’iscrizione che si trova nella città dell’elefantino. Una frase che rimanda all’orgoglio di un popolo che, nonostante le varie devastazioni subite nel corso del tempo, ha sempre avuto la forza di rialzarsi. Si unisce al dolore della città etnea anche la Gradinata Nord del Genoa “Catania perla del Meridione, rialzati e torna al tuo splendore”.

La solidarietà non si ferma nei confini italiani

Non solo tantissime tifoserie italiane hanno dimostrato la propria vicinanza ad un popolo martoriato dalle violenti piogge. Un messaggio di incoraggiamento a non mollare arriva anche dalla lontana Dortmund. Il muro giallo espone uno striscione arrecante “Catania non mollare”, modo per rinsaldare l’amicizia con i tifosi rossazzurri.

Il ringraziamento social del Catania

Questi attestati di vicinanza non sono passati inosservati alla società rossazzurra che ha voluto ringraziare tutti tramite i propri canali social. “Siete stati in tantissimi ad esprimere vicinanza al popolo di Catania per quanto avvenuto negli scorsi giorni e di questo ve ne siamo infinitamente grati, sicuramente qualcuno ci sfugge, per cui non vi citiamo singolarmente ma sicuramente è un gesto che non dimenticheremo”.