Mascara, Lodi e Di Carmine. La tradizione dei numeri 10 a Catania
In passato i numeri di maglia erano solo indicativi e non rappresentavano nulla, sia per il giocatore, sia per la squadra. Poi è arrivato Pelè che ha dato valore al numero 10, Best che l’ha dato al numero 7 e tutto è cambiato. Infatti, oggi, quel numero che tutti vorrebbero il 10, rappresenta colui che può improvvisamente decidere la partita con una giocata, il leader di una squadra. Lo abbiamo visto con i più noti, da Roberto Baggio a Francesco Totti, passando per Alessandro Del Piero. A Catania da qualche giorno si ha un nuovo numero 10: Samuel Di Carmine.
La tradizione dei numeri 10 a Catania
Il numero 10 ha una importante tradizione a Catania. È stato indossato, ad esempio, dall’attuale allenatore del Brighton Roberto De Zerbi nella stagione 2005/06. Poi per due stagioni (2006/07 e 2007/08) viene indossato da un giocatore della provincia catanese: Giuseppe Mascara. Capitano, campione e fantasista, che ha fatto sognare il popolo rossazzurro con le sue giocate.
Arriviamo a Francesco Lodi, capitano e numero 10 storico, che ha collezionato con il club etneo 239 presenze, 54 gol e 51 assist. Una favola infinita, terminata con l’addio al calcio giocato di un mese fa. Di quest’ultimo è il passaggio del numero 10 al nuovo arrivato Samuel Di Carmine. L’ex bomber del Verona dovrà dimostrare nella stagione 2023/24 di meritarsi davvero quest’importante numero.
Catania, Di Carmine: “La numero 10, un onore. Ringrazio Lodi”
Samuel Di Carmine ha rilasciato la sua prima intervista da giocatore del Catania ai microfoni della società rossoazzurra. Ha esordito così: “Sono felicissimo, questa avventura mi porta grande entusiasmo”. L’esperto attaccante indosserà, come detto, l’importante maglia numero 10, eredità pesante visto che è stata indossata per tanti anni da Francesco Lodi.
“L’ho sentito tramite messaggio dove mi ha fatto capire cosa potrà essere il Catania per me, cosa significherà l’impegno che dovrò dare per questa maglia e lo ringrazio di avermi concesso la sua numero 10. Per me è un grande onore. Abbiamo pure giocato insieme, io ero un ragazzino, mi ha sempre aiutato è una persona buona, lui è questo“.
A cura di Lorenzo Telesca