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Catania rinata dopo la tempesta: storia di cuore e speranza

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Sono passati esattamente 452 giorni dal fallimento datato 22 dicembre 2021 che ha sancito la definitiva scomparsa del Calcio Catania 1946, matricola 11700. Un vero e proprio calvario, quello vissuto dai tifosi rossazzurri, abituati per generazioni intere a considerare l’inscindibile binomio squadra-città come una vera e propria fede spirituale in grado di andare sempre oltre ogni risultato e categoria.

Proprio per questo motivo la meravigliosa cavalcata ad opera dei ragazzi di Giovanni Ferraro, conclusa con il ritorno tra i professionisti con ben sei giornate d’anticipo rappresenta la perfetta sinfonia d’amore capace di far sorgere definitivamente il sole dopo la tempesta. Ma quali sono i segreti della corazzata siciliana? E perché l’entusiasmo, con Ross Pelligra al timone, ha raggiunto vette mai toccate sotto l’Etna?

Catania Festa tifosi

Dall’inferno al paradiso: la storia e le tappe della rinascita del Catania

“Vi vogliamo mettere in mano la responsabilità di una città, di una squadra, di una fede, perché voi siete i padroni di questa fede, siete i migliori custodi”. Le parole di Francesco Baldini, allenatore del Catania nella stagione sportiva più triste della storia del club. Parole pronunciate durante l’ultimo saluto alla sua gente dopo la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo sportivo del 9 aprile 2022. Un evento che ha portato all’esclusione dal campionato. Quelle dichiarazioni assumono ancora oggi un significato importante.

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È proprio in quello struggente abbraccio tra città e squadra, all’esterno di Torre Del Grifo, che è possibile percepire la limpida purezza propria del senso di appartenenza rossazzurro. Un sentimento unico, inimitabile, paragonabile – per il catanese – solo alla devozione per Sant’Agata, la patrona della città. Un legame fortissimo che però sembrava irrimediabilmente compromesso dagli eventi che hanno portato l’elefante gradualmente fuori dall’élite del calcio. “Melior de cinere surgo” però non è soltanto il claim della nuova campagna abbonamenti utilizzato per la ripartenza tra i dilettanti. Significa letteralmente “rialzarsi più forti dalle proprie ceneri”. Uno slogan in grado di indicare perfettamente il presente, dopo la rovinosa caduta. Un presente che parla australiano, fatto di poche chiacchiere, tanti fatti. Sacrificio, sudore, lacrime ed una serie impressionante di vittorie sul campo.

Credit: Calcio Catania SSD

Da Pelligra in poi: volti da promozione

Spesso si dice che il richiamo delle proprie radici sia quanto di più forte possa esistere in un essere umano, nonostante la distanza. È certamente questo il caso di Rosario ‘Ross’ Pelligra, imprenditore australiano di origini siciliane scelto dal Comune per rilanciare la gloriosa storia del Catania. Ma ancor di più uomo simbolo del riscatto sociale di un’intera piazza. Tutto grazie ad un’incredibile solidità imprenditoriale.

Il Pelligra Group Pty Ltd è un’azienda leader in Australia e nel mondo sul campo dell’edilizia e dell’urbanistica. Ma, affari a parte, quello che domina è uno stile comunicativo diretto, semplice. Capace sempre di lasciar trasparire un forte senso di ambizione mista ad una totale appartenenza al territorio.

Ross Pelligra presidente Catania

Dietro gli occhi attenti di un presidente così appassionato non possono certamente mancare uomini di assoluto riferimento. Primo tra tutti Vincenzo Grella (vicepresidente e vero e proprio frontman scelto dalla Società per dirigere le operazioni sul posto), seguito a ruota da Luca Carra (direttore generale). Poi Mark Bresciano (dirigente) ed Antonello Laneri (direttore sportivo artefice della campagna acquisti che segna il rinascimento).

Il mix perfetto per Ferraro

Dalla scrivania al campo, la prerogativa dello sguardo rivolto verso l’eccellenza non cambia. Anche attraverso un pizzico di storia. Basti pensare al coinvolgimento di capisaldi quali Marco Biagianti (team manager ed ex bandiera sin dai tempi della Serie A) e Francesco Lodi (immortale capitano e trascinatore assoluto). A tutto questo si aggiunge il prezioso contributo dei veterani: Jefferson, Sarao, De Luca, Rizzo, Russotto, Lorenzini, Palermo, Giovinco e Rapisarda. Valore aggiunto da unire ai determinanti prospetti come Bethers, Chiarella, Castellini, Vitale e Forchignone. Un mix perfetto quello a disposizione di Giovanni Ferraro, allenatore arrivato alla sua seconda promozione consecutiva dopo l’esperienza a Giugliano dello scorso anno. Risultato? Un percorso netto e senza appello. Da Ragusa a Caltanissetta, con buona pace del Locri secondo e di tutte le altre inseguitrici.

Catania Serie D

Catania tra storia, presente e futuro: non smettere di sognare

La gioia dei quasi 4000 tifosi giunti al seguito del Catania nella trasferta di Caltanissetta contro il Canicattì è giustamente irrefrenabile, così come quella di tutti gli altri appassionati cresciuti col rossazzurro nel cuore. Il sentimento che prevale a diciassette anni di distanza dall’ultima promozione (la formazione di Pasquale Marino allora conquistò un posto in Serie A) è senza alcun dubbio l’emozione. Emozione, sì, ma anche ambizione. Quella portata avanti da Pelligra e dal suo entourage. Nelle interviste alle trasmissioni locali il pres dichiara spesso di voler raggiungere in cinque anni la massima serie. Ma non solo. Perchè culla anche in modo non troppo velato il sogno di un futuro piazzamento europeo, quello soltanto sfiorato nella gestione Pulvirenti.

E’ un visionario Ross, simpaticamente ribattezzato “zio Saro” dalla sua gente che adesso è pronta a riabbracciarlo anche nel prossimo impegno in programma al Massimino.

Per brindare, tutti insieme, al sorriso sincero che sorge oltre le (finalmente) vecchie lacrime amare.

A cura di Damiano Tucci