Questione di professionalità e impegno. Un solo concetto: saper fare bene il proprio lavoro. Il risultato di una squadra, certo. Ma sul magico campionato del Catanzaro c’è di sicuro il tocco di Diego Foresti. Il direttore generale dei giallorossi ha parlato in esclusiva ai microfoni de “La Casa di C”, intervistato da Gianluca Di Marzio. Insieme a lui anche Goretti della Reggiana e Ferretti della FeralpiSalò, le due squadre in vetta nei rispettivi gironi. “Viviamo benissimo questo scenario, c’è un entusiasmo folle in città, che viene da un lavoro duro durato 2 anni e mezzo”, ha detto senza mezze misure il dirigente del club calabrese.
Il direttore generale Foresti ha parlato senza filtri con Gianluca Di Marzio, esternando la sua felicità per i risultati raggiunti alla fine del girone d’andata: “Viviamo benissimo questo scenario, c’è un entusiasmo folle in città, che viene da un lavoro duro durato 2 anni e mezzo. Poi abbiamo fatto degli innesti importanti a gennaio con l’avvento di Vivarini. Sapevamo che partivamo con una squadra forte e di potercela giocare. Sarei bugiardo a dirti che comunque mi aspettavo di arrivare con questi numeri al giro di boa, penso che stiamo facendo un qualcosa di straordinario. Se stiamo facendo numeri pazzeschi ed è ancora tutto aperto significa comunque che stanno facendo cose importanti anche gli altri. Stiamo vivendo bene questa situazione, ma dentro di noi sappiamo che non abbiamo fatto ancora nulla. La strada è ancora lunga”.
Su Vivarini ha poi detto: “Vincenzo si è presentato benissimo, per come sta giocando il Catanzaro negli ultimi 5 mesi dello scorso anno e per come sta giocando adesso, devo fargli i complimenti. Questo gioco è voluto da lui, all’attacco, cosa che prima non facevamo. Non credo negli esoneri ma nel lavoro e nella fiducia: se ci sono le idee e si lavora bene i risultati arrivano“.
Mercato? No grazie. Foresti ha tenuto il freno tirato sulla questione: “Migliorare questa squadra è difficile, non vogliamo parlare di mercato perchè questo gruppo è difficile toccarlo. Oggi l’unico problema che non abbiamo è lo spogliatoio. Sicuramente qualcuno gioca meno quindi magari qualche procuratore si farà sentire. In quel caso vedremo cosa fare. Sono tutti giocatori che sapevano comunque il loro ruolo e hanno deciso comunque di restare. Anche quelli che sapevano di potere andare via e giocare sempre in un’altra piazza hanno deciso di restare. E credo che lo faranno anche a gennaio. Altrimenti vedremo di trovare una soluzione. Su Ghion ha detto: “Punto su di lui, può arrivare in Serie A, si allena con noi e sono sicuro possa arrivare in alto. Lavora molto bene. Siamo attenti sempre a quello che succede nelle categorie superiori, come abbiamo fatto con Ghion. Stiamo guardando i giovani. Grazie al cielo dovrebbe essere un mercato molto sereno e tranquillo”.
Foresti si è poi sbilanciato su chi prenderebbe da FeralpiSalò e Reggiana, le due squadre “colleghe” nei rispettivi gironi di Lega Pro: “Brighenti sta facendo un campionato incredibile. Abbiamo recuperato anche Fazio. Dalla Reggiana prenderei Guiebre, lo sa Goretti che lo avevo nel mirino da tanto tempo. Lo sto seguendo e sta facendo molto bene. Dalla FeralpiSalò prenderei Carraro. Col campionato che ha fatto lo scorso anno era stato un obiettivo nostro questa estate. Hanno pensato bene a blindarlo (ride ndr)”.
Sull’importanza della tifoseria ha poi detto: “Io spero che la tifoseria continui così. La mia prima soddisfazione dopo due anni e mezzo è stata riportare la gente allo stadio. Abbiamo portato oltre 14.000 tifosi contro il crotone. 2000 sostenitori a Pescara con 800 chilometri di distanza. 600 a Picerno. Quando il Ceravolo è così pieno è una spinta in più. Adesso che la squadra è matura, i tifosi possono aiutare, con questa gente possiamo arrivare molto lontano”.
Senza troppi giri di parola, Foresti ha elogiato la famiglia Noto (presidente) e fissato l’obiettivo dei prossimi anni: “Impossibile trovare oggi proprietà come la nostra in categorie basse come la Serie C. Si sono messi a disposizione come imprenditori, la famiglia Noto ha imprenditori di tutto rispetto. Quando parlo con Floriano mi dice che per loro è la normalità. Oggi la normalità nel calcio non è quella di pagare puntualmente. Qualcosa di ritorno l’abbiamo solo dalla biglietteria e dagli sponsor, ma nei primi 5 anni loro investivano tanto senza prendere nulla. Da bergamasco, dico che la Calabria è una regione seria. Il Catanzaro rappresentava la regione ed era in Seria A. Siamo stati superati da club come Cosenza, Crotone, perchè hanno fatto categorie importanti. Vogliamo riportare il Catanzaro dove merita. Prima in B e poi dove era negli anni 80′. Sarebbe come riportare la ‘chiesa al centro del villaggio'”.
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