Porte girevoli in casa Catanzaro. La società, infatti, ha deciso di sostituire il portiere Branduani, andato al Crotone, con Andrea Fulignati. Il classe 1994 ha firmato un contratto biennale. Un rinforzo importante per la squadra di Vivarini, che può vantare una lunga esperienza tra A, B e C.
Andrea Fulignati è cresciuto nei settore giovanili di Empoli e Cuoiopelli prima di trasferirsi alla Sestese, con la quale esordì in Serie D nella stagione 2011-2012. Quello fu l’anno della svolta perché, grazie alle sue ottime prestazioni, attirò l’attenzione di club di Serie A come l’Atalanta e il Siena. A spuntarla furono i bianconeri, ma il direttore sportivo Giorgio Perinetti, che volle in prima persona Fulignati, si trasferì poi a Palermo. Di conseguenza il dirigente se lo portò in Sicilia, scegliendo la formula del prestito.
Il primo passo fu l’inserimento nella Primavera. Le sue prestazioni furono positive e gli valsero la promozione in prima squadra, dove giocò con Stefano Sorrentino, Franco Vazquez, Fabrizio Miccoli e Paulo Dybala. In quella squadra c’era anche Andrea Belotti, con il quale strinse una grande amicizia, condividendo anche lo stesso appartamento. Nonostante la fortuna di condividere lo spogliatoio con questi giocatori, il salto di categoria non fu fortunato. Fulignati trovò poco spazio e la società decise di girarlo in prestito con diritto di riscatto al Trapani. Con i granata collezionò 3 presenze e al termine della stagione rientrò a Palermo.
Tra i tanti ricordi che lo legano ai rosanero, c’è quello dell’esordio in Serie A nel 2017 contro la Roma di Luciano Spalletti, Edin Dzeko, Momo Salah e Francesco Totti, anche se finì 3-0 per i giallorossi. In quella stagione, inoltre, ci fu una partita per lui molto speciale: quella contro l’Empoli, la sua squadra del cuore. I rosanero vinsero 2-1 grazie alle reti di Ilija Nestorovski e Bruno Henrique e l’Empoli venne condannato alla retrocessione. Dal punto di vista personale, Fulignati contribuì con un paio di interventi. Un vero professionista, anche se in un’intervista raccontò: “Cercavo di isolarmi, ma era difficilissimo. Io dovevo fare solo il mio mestiere anche se mi piangeva il cuore. L’immagine di Pasqual a terra rappresentava la resa. Una parte di me stava retrocedendo. Andai a consolare Pelagotti, ex compagno di scuola di mio fratello. Le sue lacrime mi toccarono particolarmente perché era un mio collega ed era empolese come me”.
Dalla Sicilia all’Emilia Romagna. Dal rosanero al bianconero. Nel 2017 Fulignati si trasferì al Cesena, in Serie B, dove ebbe il modo di lavorare con Andrea Camplone e Fabrizio Castori. Un vero e proprio maestro per lui, in grado di saper gestire nel modo migliore gli equilibri della squadra e di farla rendere al meglio. Il portiere registrò 37 presenze fra tutte le competizioni, prima di trovarsi in un periodo difficile. Le esperienze con Empoli e Spal in Serie A e con l’Ascoli in Serie B non decollarono, e Fulignati non scese mai in campo. Lui però non mollò, e decise di ripartire dal Perugia nel 2019. Qui riuscì a trovare quella continuità che tanto desiderava, diventando uno dei protagonisti della promozione dalla C alla B nella stagione 2020-2021. Caserta, infatti, puntò spesso su di lui schierandolo in 30 partite. Ora è pronto a tornare al sud per affrontare una nuova esperienza. Questa volta, con la maglia del Catanzaro.
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