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“Tutti a Salerno. Riscriviamo la storia”: il Catanzaro all’Arechi per prendersi la Serie B

“Tutti a Salerno. Riscriviamo la storia”. Il messaggio sulla lavagnetta degli schemi nello spogliatoio lascia poco spazio all’immaginazione. Il Catanzaro vince ancora, questa volta contro il Monterosi, per 3-0. Dominio assoluto dei giallorossi che sbloccano il match con Scognamillo sul finale di primo tempo e nella ripresa chiudono i giochi grazie ai gol di capitan Martinelli e Vandeputte.

E a fine partita, ancora un lunghissimo abbraccio tra la squadra e la città. Tante cartoline da conservare: dal bimbo che invade il terreno di gioco per la maglia di Cinelli, passando per il lungo abbraccio tra il dg Foresti e la figlia all’uscita degli spogliatoi e concludendo col messaggio sulla lavagnetta degli spogliatoi del Ceravolo.

“Per riscrivere la storia”

Un amore viscerale, una passione continua. L’urlo finale “Serie B! Serie B!”(VIDEO QUI) è una liberazione per tutto il popolo giallorosso. Catanzaro si esalta, perché ora si è veramente ad un passo dal raggiungere l’obiettivo. Lo si percepisce nella tranquillità dei tifosi, abituati a vivere momenti difficili nelle ultime due decadi. Ora pronti ad affollare gli spalti dell’Arechi di Salerno. La sfida contro la Gelbison è stata spostata nello stadio della Salernitana, così come avvenne nel 2004. Quando il 16 maggio di quell’anno, Chieti-Catanzaro si disputò ad Ascoli, per permettere l’afflusso dei tifosi giallorossi che arrivarono in 16 mila al Del Duca. Domenica saranno almeno in 10 mila pronti ad invadere l’Arechi, pronti a “riscrivere la storia” come 19 anni fa.

Martinelli
Credit: Catanzaro

Catanzaro e la forza del gruppo

La forza del gruppo forgiato da Vincenzo Vivarini è stata l’arma in più della stagione giallorossa. Tutti importanti, nessuno indispensabile. Da chi non gioca a chi è il titolare. Coesione e unità d’intenti, il diktat dello spogliatoio giallorosso. E dietro quella scritta sulla lavagnetta è racchiuso tutto questo. Sì, perché a scriverla non è stato un giocatore qualsiasi. È stato Andrea Sala, secondo portiere. Alla voce minuti giocati in campionato si legge 0, ma il cuore va letteralmente oltre ogni tipo di ostacolo. E se a dare un messaggio e un segnale così importante non è uno dei protagonisti, ma chi sta dietro le quinte, allora il risultato non può essere che eccellente.

Ora manca solo un ultimo tassello.
Si muoverà la città.
“Tutti a Salerno, riscriviamo la storia”.

A cura di Francesco Marra Cutrupi