Il Catanzaro in B, lo scudetto a Napoli e l’Argentina sul tetto del mondo: la storia si ripete 36 anni dopo
Stagione ’86-’87: l’Argentina ha appena vinto il suo secondo mondiale, il Napoli il suo primo scudetto e il Catanzaro è arrivato sul tetto del campionato di Serie C1 tornando così in Serie B. Stagione ’22-’23: l’Argentina vince il suo terzo mondiale, il Napoli il suo terzo scudetto e il Catanzaro torna in Serie B dopo 17 anni, per la prima volta dopo il fallimento del 2006. Si dice spesso che la storia si ripete. Questo è uno di quei casi. Che sia un segno del destino o un’incredibile coincidenza dopo 36 anni questi tre eventi si sono verificati di nuovo tutti insieme, portando in festa tre caldissime tifoserie.
La vittoria di Maradona, tra Napoli e Argentina
Nella stagione 1986/1987, due eventi su tre di questi si verificarono nel segno di una persona: Diego Armando Maradona. Infatti, nell’estate del 1986, fu lui a trascinare l’Argentina alla vittoria del mondiale. Era il calciatore più forte del mondo e vestiva la maglia del Napoli. Dopo aver vinto con l’Albiceleste era arrivato il momento di farlo anche con la sua squadra di club, nel campionato più importante di tutti. Così arrivò anche la conquista dello scudetto, il primo nella storia partenopea.
La Serie C1 e il pareggio del Catanzaro a Barletta
Allo stesso tempo, scendendo di due categorie, nell’allora Serie C1, anche il Catanzaro vinceva il campionato. La squadra calabrese era retrocessa l’anno precedente dalla Serie B e viveva un periodo di flessione dopo la fine dell’era di Nicola Ceravolo, il “presidentissimo” a cui oggi è intitolato lo stadio giallorosso. Era una Serie C ben diversa da oggi, composta da C1 e C2 e divisa in due gironi da 18 squadre. Era ancora l’epoca dei due punti a vittoria e non c’erano playoff e playout. A salire in Serie B erano quindi le prime due dei due gironi di C1. Il Catanzaro riuscì a ottenere la promozione e la vittoria del campionato nelle ultime due giornate. Il 31 maggio del 1987 pareggiò infatti a Barletta nello scontro diretto, punto che permise ad entrambe le squadre di abbracciare la promozione. Neanche un mese prima, il 10 giugno, il Napoli conquistò lo scudetto con una giornata d’anticipo, guadagnando il punto necessario per dare il via alla festa contro la Fiorentina. Quella volta per gli azzurri il punto arrivò in trasferta. Come nel 2023. Il gol di Osimhen a Udine per i meno giovani avrà avuto il sapore di déjà vu.
La storia si ripete
Sono molti i tratti in comune tra quella stagione ed i giorni nostri. Ancora una volta l’Argentina ha vinto, questa volta trascinata da un altro numero dieci, Lionel Messi. Rispetto al 1987 però, le vittorie di Napoli e Catanzaro hanno avuto tempistiche diverse. Il dominio del club di Spalletti sul campionato, infatti, non è mai stato in discussione e ha portato ad un trionfo netto con cinque giornate d’anticipo. Ancora più dominante, almeno dal punto di vista dei risultati, è stato il successo del Catanzaro nel girone C di Serie C. Catanzaro che, a differenza di 36 anni fa, non ha avuto bisogno di giocarsi la vittoria all’ultima giornata. I giallorossi infatti hanno festeggiato addirittura il 19 marzo, due mesi e mezzo prima di quella volta, con sei turni d’anticipo. Floriano Noto, arrivato nel 2018 alla presidenza del club, è riuscito a consegnare una stabilità societaria riportando la B a Catanzaro dopo 19 anni. E ci ha pensato anche il destino, che dopo 36 anni ha fatto rivivere gli stessi sogni a tre popoli che per emozione e passione non sono così diversi tra loro. Napoli campione, Argentina sul tetto del mondo e Catanzaro in Serie B. No, non è un déjà vu. La storia si ripete.
A cura di Simone Solenghi