È iniziata l’era Vincenzo Vivarini a Catanzaro. Dopo l’esonero di Antonio Calabro nella fatale trasferta di Monterosi, pareggio per 1-1 grazie al rigore di Carlini, i calabresi ripartono dall’ex allenatore del Bari. Ripartenza, dicevamo, quella di una squadra che aveva perso punti di riferimento e certezze troppe volte in questo avvio di stagione. Da qui la scelta di cambiare in panchina. Uno switch sofferto e non poco da parte della della dirigenza giallorossa. Nell’estate del 2020, aveva deciso di sposare assieme a Calabro il progetto della famiglia Noto per riportare il Catanzaro in Serie B. Corsi e ricorsi storici, nell’ultima partita in C di Vivarini proprio al Ceravolo di Catanzaro. Era il 9 marzo 2020, fu 1-1, ad Antenucci rispose Kanoute, in quella che fu di fatto l’ultima partita professionistica disputata prima dello stop definitivo dei campionati causa COVID.
Mea culpa del direttore generale Diego Foresti in apertura di conferenza stampa: “Se oggi siamo qui, significa che qualcosa abbiamo sbagliato. Chiaramente ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza. Qualcosa non ha funzionato. I ragazzi sanno benissimo che sono i primi responsabili”. Il passaggio poi sul futuro e il messaggio velato alla tifoseria: “Sotterriamo l’ascia di guerra. I contrasti ne creano altri ancora, ci faremmo del male da soli”. E sulla scelta di Vivarini: “Abbiamo scelto l’allenatore che ci ha entusiasmato di più. Non c’è stato nessun rifiuto da parte di nessuno”.
“Sono di poche parole”. Parte così la storia di Vincenzo Vivarini sulla panchina del Catanzaro. “Il calcio è un gioco e mi devo divertire. Quando ho avuto tempo, sono sempre riuscito a portare i frutti sperati. Qui ho trovato una società di alto spessore. C’è stata una simbiosi immediata che mi fa ben sperare per il futuro”. Poi la chiosa sul calcio del sud: “E’ quello più bello. Qui si vive di questo e ti da forza e stimoli per rendere al meglio”. Momenti difficili anche all’interno dello spogliatoio: “Non ho trovato una squadra tranquilla. Ci sono dei valori e a livello individuale c’è un gruppo che può dare molto di più. Bisogna subito capire il perchè e i motivi di questo sbandamento”.
11 i punti di ritardo dal Bari e un tempo che viene sempre meno per reagire: “Quando non hai tempo, serve guadagnarlo. E non c’è altro modo se non fare risultato col Foggia. Bisogna essere bravi a trovare soluzioni, anche a livello interno. Dobbiamo costruire armonia ed equilibrio”. Oggi il primo giorno di lavoro sul campo con i suoi nuovi giocatori: “Ho parlato tanto con gli attaccanti. Sono loro a fare classifica, ne ho sempre avuti tanti che sono riuscito a coordinare al meglio. Devono far reparto ed essere una forza per tutta la squadra. Serve lavoro”.
Competività, progettualità e crescita: “La società mi ha fatto un discorso a lungo termine. Mi hanno chiesto una crescita a livello strutturale. Hanno grande professionalità nel loro lavoro e vogliono metterla in campo. Ho tanta voglia di mettere in campo le mie idee e di creare una squadra organizzata e con concetti ben precisi”. Catanzaro riparte da Vincenzo Vivarini.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
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