L’inversione di marcia a Catanzaro è più che evidente. Da quando Vivarini si è seduto sulla panchina calabrese, la squadra ha racimolato sette vittorie ed una sola sconfitta in dieci partite di campionato. Risultati che hanno permesso alla squadra di balzare al secondo posto candidandosi come anti-Bari. Una rivoluzione che passa per le sapienti mani di Vivarini e per una sessione invernale di mercato magistrale portata avanti dal ds Pelliccioni. Per completare la squadra perfetta, c’è bisogno di un presidente ambizioso come Floriano Noto.
Nonostante il periodo difficile per il settore industriale, il numero uno del club ha continuato ad investire pesantemente nella squadra e anche nella formazione dei dirigenti del futuro, come suo figlio Luca. Noto Jr. lavora fianco a fianco con la dirigenza ed ha giocato un ruolo chiave per l’arrivo di Iemmello. Prima del mercato, la svolta della stagione è stato l’approdo di Vivarini in Calabria. L’allenatore aveva trovato un gruppo moralmente a pezzi che si stava rassegnando ad una stagione mediocre.
È riuscito in primis a ridare un’identità al roster, poi ha operato a livello tattico: prima il cambio di ruolo per Bombagi (da trequartista a mezzala) poi il passaggio al fidato 3-5-2. Risultato? Il Catanzaro non perde in campionato da dicembre e nelle ultime sei giornate ha racimolato 16 punti. D’altronde con una sicurezza come l’ex allenatore di Empoli e Bari, non ci si poteva aspettare altrimenti.
Dopo gli esordi dicembrini, Vivarini a gennaio ha visto la squadra popolarsi di interpreti perfetti per la sua idea di calcio e, soprattutto, da gente che la categoria se la mangia. Da Iemmello a Biasci, da Maldonando a Bjarkason, per concludere con Sounas (pupillo di Pelliccioni dai tempi di Monopoli). Il ds è abituato alle grandi imprese, lui che è stato uno dei massimi artefici delle favole del Portogruaro e del San Marino.
Un uomo dotato anche di grande visione calcistica, basti pensare ai tanti giocatori che ha lanciato: Bocalon, Memushaj, Scozzarella e chi più ne ha più ne metta. Una lungimiranza che si rispecchia anche sulla scelta degli allenatori: l’ultima quella di Vivarini, ma 8 anni fa fu lui ad affidare ad Ivan Jurić la sua prima panchina di una prima squadra in quel di Mantova. Ed oggi il croato è uno dei migliori allenatori del nostro panorama.
Vivarini e Pelliccioni hanno dimostrato un’intesa vincente, e con alle spalle il presidente Noto, i tifosi possono sognare ad occhi aperti: ad maiora semper.
Credit Photo: US Catanzaro 1929
A cura di Filippo Rocchi
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