Dal confronto con Balotelli a Potenza, Caturano: “Mi volevano top club. Voglio diventare il migliore della C”
La storia calcistica di Sasà inizia in Toscana. É solo un adolescente quando vive la sua ‘prima’ in Serie A: 16 anni e una partita contro il Siena difficile da dimenticare. Quel giorno, per la prima volta, si legge il nome Caturano in campo. Quel ragazzone napoletano che aveva sempre sognato di fare l’attaccante finalmente ce l’aveva fatta. Ma era solo l’inizio. Si è confrontato con altri top nel ruolo e un’altra tappa fondamentale per la sua crescita è stata la finale del Torneo di Viareggio, persa contro l’Inter di Mario Balotelli (“un fenomeno”, dice ancora oggi Caturano). E come dimenticare il primo gol tra i professionisti con la maglia del Taranto; aveva 18 anni e quello è stato come un regalo per la maggiore età e una nuova maturità. Le squadre del Sud lo fanno crescere senza far perdere mai la spensieratezza a quel ragazzo con capelli e occhi chiari. E nemmeno il vizio del gol, che coltiva e alimenta in ogni piazza, anche a Lecce dove costruisce un rapporto speciale con Giuseppe Torromino, protagonista insieme a lui della vittoria del campionato di Serie C. A proposito di Lega Pro, l’obiettivo ora a 33 anni è chiaro: Caturano vuole diventare il miglior marcatore della categoria. Non manca molto e il presente a Potenza ha creato i giusti presupposti per raggiungere questo traguardo.
Caturano, l’esordio in Serie A con l’Empoli a sedici anni
Caturano ha iniziato la sua carriera da calciatore a Empoli. Il classe 1990 ha fatto tutta la trafila fino alla Primavera con i toscani e il 13 maggio 2007, a soli 16 anni, l’esordio in Serie A nel derby contro il Siena. Gigi Cagni, allenatore empolese, richiamò nei minuti finali Matteini per inserire il giovanissimo Salvatore. Un esordio da ricordare, che l’attaccante ci ha spiegato così: “Dopo l’infortunio di Nicola Pozzi sono stato aggregato con la prima squadra. Fui convocato per andare a giocare a Siena. Un derby toscano molto sentito, quell’anno l’Empoli era qualificato per i preliminari di coppa UEFA, l’attuale Europa League, e il Siena si doveva salvare. Mai potevo immaginare di poter entrare in una partita comunque complicata. Cagni a un quarto d’ora dalla fine mi disse “Vai a scaldarti”. Lo faccio e dopo pochi minuti l’allenatore mi dice :”Veloce, cambiati che entri“. Parastinchi nei calzettoni e mi feci trovare pronto temendo che ci ripensasse”. E giù una risata. L’attaccante napoletano racconta anche un episodio del match: “Ricevo il pallone, faccio uno stop a seguire, supero Portanova che poi mi stende. Ero giù dolorante e lui mi fa: ‘Vedi di alzarti presto ragazzino che noi ci dobbiamo salvare’. Ho capito di essere arrivato in Serie A”.
Dalla finale di Viareggio contro l’Inter di Balotelli al primo gol tra i pro
“Quello del 2008 con l’Empoli è stato un torneo di Viareggio bellissimo, un’esperienza indimenticabile”. Caturano snocciola ricordi. “Siamo arrivati in finale contro l’Inter, la prima con loro l’abbiamo pareggiata e all’epoca se pareggiavi la partita si ripeteva. Abbiamo ripetuto la finale dopo un paio di giorni e purtroppo abbiamo perso ai rigori, però fu molto emozionante e feci anche gol. Vincevamo fino alla fine e poi il fenomeno Balotelli con una punizione da 30 metri la mise nel sette. Vennero tanti miei amici da Napoli per seguire la finale e ricordo il rigore decisivo di Balotelli. Prima di tirare loro gli mettevano pressione ma con molta calma la mise all’angolino e si girò verso i miei amici. Allargò le braccia e disse: ‘Queste non sono pressioni, a me trasmettete solo tranquillità‘”. Dall’Empoli poi, Caturano passò, all’età di 18 anni, in prestito al Taranto in Serie C dove troverà il primo gol tra i professionisti: “Ricordi? Ero un ragazzino, andai a giocare a Taranto in una squadra molto esperta dove c’erano tanti giocatori di un certo livello. Eravamo sul campo della Casertana ma giocavamo contro il Marcianise. Ci fu un cross dalla fascia e io feci gol, esultai come se avessi segnato in finale di Champions League.”
Caturano: “Voglio diventare il miglior marcatore di sempre della Serie C…”
Dopo il Taranto per l’attaccante napoletano arrivano altre esperienze in C e anche in B. Nel campionato cadetto, però, non ha mai trovato continuità: “Un rimpianto? Assolutamente no, anzi, ho sempre fatto la scelta di andar a giocare in C perché avevo bisogno di continuità.” Una partita di B però Salvatore la ricorda bene. È lì che incontra il difensore più “scomodo” da affrontare: “Per quei pochi minuti che ho giocato in un Nocerina-Torino in Serie B, posso dirti Angelo Ogbonna. All’epoca era un giocatore del Torino, nello stesso anno in cui in B c’era anche la Sampdoria.” Continuità, come diceva prima, e soprattutto tanti gol però li ha trovati in C. Non è un caso, infatti, che Salvatore Caturano sia secondo nella classifica all time dei marcatori della Serie C. Su questo si esprime così: “Ho visto che sono secondo solo a Iemmello. Il mio obiettivo è sempre stato di fare tanti gol, quindi spero di farne altri per superarlo e arrivare primo.” Ma a proposito di gol, chissà chi è stato il suo miglior compagno di reparto. Un nome ed un cognome: Giuseppe Torromino. “Con lui era un divertimento continuo ogni settimana dagli allenamenti alla domenica. Abbiamo vinto insieme a Lecce e ad oggi è il giocatore più forte con cui ho giocato.”
L’arrivo a Potenza e il rapporto con Lerda
Nell’estate 2022 è arrivata la chiamata del Potenza, una trattativa che non sembrava ben avviata ma poi…“Io ero a Cesena in ritiro ed ero corteggiato da top club come Padova e Avellino. Mi chiama il mio procuratore e mi propone Potenza. Io sinceramente non ci pensavo, perché veniva da una rivoluzione societaria con il nuovo presidente Donato Macchia. La situazione non era chiara, fino alla chiamata del direttore Natino Varrà che mi ha spiegato determinate cose, io ci ho creduto e sono arrivato qui. In particolare per il direttore, perché ha creduto in me e mi ha detto cose che effettivamente ha fatto. Ed io anche dall’altra parte non mi sono perso in chiacchiere e fino ad oggi ho dimostrato con i fatti.” Una stagione, quella 2022/23, eccellente per Caturano, che ha chiuso con 17 gol. Ma la rete con la Gelbison resterà un ricordo indelebile per lui: “É quello il gol più bello della mia carriera. Ci sono state una serie di cose: il gesto tecnico, la voglia, la pazzia di provarci.” Arriviamo alla stagione in corso che, dopo un avvio non ottimale sotto la guida Colombo, ora sta portando i frutti sperati con la cura Lerda: “Ha avuto un impatto molto positivo, ha subito ‘alzato la voce’ perché era il momento di farlo. Lui è stato bravo a trasmetterci quella positività che ci stava mancando. Ha tirato fuori da me quella determinazione che avevo l’anno scorso, mi dà consigli, mi sprona anche su alcune questioni mentali e ci sta riuscendo.“ Chissà quanti altri Salvatore Caturano avremo in futuro, lui un nome lo fa: “Giacomo Corona”, attualmente nella primavera dell’Empoli.