Il Renate inizia al meglio il 2022 con la vittoria in casa sul Seregno grazie alla rete del suo centrocampista: Enrico Celeghin. Il classe ’99 è al terzo gol realizzato in stagionale dopo le reti al Legnago Salus e al Mantova. Una rete arrivata in pieno recupero che dimostra tutta la voglia del centrocampista italiano di non mollare mai. Bravo ad inserirsi e a crederci fino all’ultimo respiro. Tre punti d’oro per i nerazzurri che restano al terzo posto in classifica nel Girone A, in coabitazione con la FeralpiSalò e restano aggrappati al sogno promozione.
Andiamo a ritroso e scopriamo un po’ chi è Enrico. Da Dolo, paesino veneto, si trasferisce a Milano sponda nerazzurra. Gioca nell’U17 dell’Inter disputando un intero campionato. La stagione successiva sarà di passaggio, nemmeno un minuto in campo con la Primavera e la cessione al Torino in estate. Il mediano veste il granata come una seconda pelle e disputa ben 24 partite in stagione.
“La vendetta è un piatto che va servito freddo” e Enrico ha una voglia di rivalsa fuori dal comune. Il destino gli ha regalato l’unica rete con il Toro proprio contro l’Inter. Il gol vittoria. Tre punti per festeggiare così la sua vendetta. La stagione con Coppitelli in panchina è di quelle importanti, terminata con la vittoria della Coppa Italia. L’andata finisce 2-0 per il Torino. Al ritorno, nella cornice di San Siro, i granata si confermano sollevando al cielo il trofeo. Gabbia, Brescianini, Pobega e Gattuso allenatore in panchina, soltanto alcuni dei nomi di quel Milan. Una doppia emozione da ex interista.
Gli anni delle giovanili si chiudono, dal Torino Enrico torna all’Inter che lo girerà in prestito al Como in D. In quella stagione il classe ’99 è uno degli artefici della promozione. Nonostante la sua posizione arretrata davanti alla difesa, riesce a far registrare ben 4 reti e 8 assist. Un bottino niente male per la prima annata con i ‘grandi’. La vittoria del campionato con il Como gli consente di aggiungere un altro trofeo in bacheca. Annata che gli consentirà anche la conferma in C.
Il Como, come detto, lo conferma, e lui ha la possibilità di misurarsi in un campionato professionistico. Una prima metà di stagione a singhiozzo, tra subentri e panchine. Costanza e determinazione vengono poi ripagate con la prima rete contro la Pianese. Nella seconda metà si guadagna sempre più la fiducia e il campo. Una stagione tutto sommato positiva, la prima tra i Pro. Il Como crede in lui e lo preleva a titolo definitivo dall’Inter, tenendolo in rosa per un’altra stagione.
Nell’annata 20/21 non ha grandi occasioni per mettersi in mostra. Vede poco il campo, ma resta nonostante le voci di mercato e continua a gettare sudore e sangue per la causa Como. All’ultima giornata, contro il Novara, sarà una festa. Festa a cui partecipa anche Enrico, entra nel tabellino dei marcatori e può così festeggiare un’altra storica promozione. Altro trofeo in bacheca, terzo della sua carriera, e la promozione in Serie B conquistata sul campo.
Enrico ha il nerazzurro nel destino, dopo aver giocato nelle giovanili dell’Inter, passa al Renate. Sotto la guida di Cevoli in panchina diventa uno dei pilastri della squadra. Sempre in campo da titolare per una fiducia che ormai sente sua. Gioca da veterano in mezzo al campo. La posizione è indifferente, lui offre sempre prestazioni positive. Si adatta a fare il difensore centrale contro il Seregno. Un segnale di maturità acquisita per il classe ’99. Lavoro, lavoro e ancora lavoro, una sola parola ma che nasconde dietro tante doti. Le doti di un ragazzo pronto a prendersi sulla spalle la squadra e, perché no, lottare per arrivare ad un’altra storica promozione.
A cura di Simone Brianti
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