Al terzo “match point” il Cesena ottiene il sorpasso. Dopo due partite in cui l’inseguitrice Torres non molla la presa al Recchioni di Fermo arriva il primo stop della squadra di Greco. Un pareggio quello con la Fermana che permette ai romagnoli di volare in vetta alla classifica del girone B. Un primato decorato da una serie di dati, coincidenze e aneddoti che rendono “storico” il campionato del club. Tra punti conseguiti, gol che arrivano con estrema quantità e regolarità, difesa che sta riacquisendo sicurezza e un’unione di intenti che lega l’intero ambiente il Cesena sta dimostrando ai propri tifosi che l’obiettivo è e sempre sarà solo uno: la promozione diretta in Serie B. Se possibile in grande stile. Non siamo nemmeno a metà della stagione, ma De Rose e compagni stanno già dando alcune anticipazioni di quello che gli addetti ai lavori dovranno poi riportare negli annuari del club.
Quattordici anni. Tanto ci vuole perché in riva al Savio possano tornare a percepire la sensazione di brivido che provoca il primato. Sì, perché il Cesena di Toscano, con la vittoria di misura contro la Juventus Next Gen, è in grado di regalare al popolo dell’Orogel Stadium il primo posto della classifica del girone B. In solitaria. Un piazzamento che manca da troppo tempo. Un aiuto lo dà anche la diretta concorrente Torres che pareggiando in casa della Fermana permette ai bianconeri di scalare la salita portandosi in vetta alla quota di 39 punti. I sardi si fermano solo due lunghezze sotto, ma la sostanza non cambia. Il Cesena domina. Soddisfazione del presente che cresce in maniera esponenziale quando i tifosi romagnoli sfogliano gli annuari della società. Nei quali si racconta di un Cesena primo in classifica, da solo, in un campionato professionistico nella lontana stagione 2008/2009 nell’allora Prima Divisione.
Un’attesa troppo lunga. La panchina presidiata dall’indimenticabile Pierpaolo Bisoli, il campo da nomi che oggi sono titoli di capitoli di un romanzo intitolato Cesena: Lauro, Regini, L. Ceccarelli, Schelotto, De Feudis, Giaccherini e un Djuric che ci vede lungo. In uno stadio che si addice a ben altre categorie: il Bentegodi. L’avversario di quelli di spicco: l’Hellas Verona. In quel frangente a sancire il primato in classifica è un pareggio, quindi, oggi tutto assume un’aura sensazionale. L’occasione più recente che vede il Cesena al vertice della classifica del proprio girone risale all’annata 2018/2019, ma quella è Serie D e dalle parti del Manuzzi conta solo dimenticare. Il punto strappato dai bianconeri a Verona nel 2009 è profuma di vittoria. Sì, perché quel pareggio determina la promozione diretta del Cesena in Serie B. Hai visto mai…
Il campo? L’unica ambientazione di storie e vicende di una squadra. Quella che oggi presenta un Cesena che rievoca epoche di calcio in terra di Romagna che accendono la memoria dei tifosi e danno libero sfogo a sogni di gloria. Nelle ultime due partite con Pescara e Juventus Under 23 Prestia, Silvestri e Pieraccini, il terzetto difensivo della squadra di Toscano, hanno concesso solo 3 tiri in porta agli avversari. Sale in cattedra anche il portiere bianconero Matteo Pisseri che chiude la porta a doppia mandata per 5 gare consecutive; segnando lo score di 524 minuti senza subire gol. Ed è proprio il numero uno dei romagnoli la voce narrante di questo racconto avvincente in salsa malatestiana. Perché le sue prestazioni conducono al superamento della soglia dei 500 minuti di imbattibilità della stagione 2021/2022. L’ultimo periodo più lungo senza reti al passivo della storia recente del Cesena. Stessa categoria, ma interpreti diversi. In panchina siede Viali e fra i pali Nardi.
Minutaggio quello di Pisseri che punta dritto verso un traguardo al quale ad aspettarlo ci saranno quei 676 giri di orologio registrati nella stagione 1997/1998 da Cristiano Scalabrelli. L’attuale preparatore dei portieri della SPAL registra 8 clean sheet consecutivi. Ah…anche in quell’occasione il Cesena riesce a raggiungere la promozione in Serie B. Coincidenze? La narrazione continua a ritroso. Stagione 1972/1973. La copertina dei libri di storia del club. Un Cesena d’altri tempi. G. Ceccarelli, Orlandi, Brignani, Valentini, Braida e Carnevali. Allenatore? Un nome, una leggenda: Luigi Radice. È l’anno dei record. E il portiere Claudio Mantovani non si esime. Irraggiungibili i suoi 1.231 minuti di inviolabilità. Altri tempi. Altro calcio. Ma pur sempre storia. Epilogo? Il Cesena conquista la sua prima (storica) Serie A. Quanto alle reti segnate non c’è nulla che faccia più notizia in questa Serie C. 38 reti totali per Shpendi e colleghi che valgono un altro primato. Nell’incertezza del futuro c’è una storia che non potrà mai essere contraddetta. Tanto vale iniziare a scrivere.
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