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Cesena-Siena e i ricordi in Serie A: l’ultima volta la decise il doppio ex Brienza

Siena Fabbro

Quando pensiamo a Cesena-Siena sentiamo naturale il profumo della Serie A. Un match a tinte bianconere, che ora arricchisce il pomeriggio del girone B di Serie C. La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé” – le pagine più belle sono un po’ ingiallite, ma permettono alle due squadre di capire la loro identità e trovare la forza per cercare di raggiungere nuovamente quei traguardi. I ragazzi di Viali sono appena dietro le due regine del girone (Modena e Reggiana), mentre il Siena sta avendo qualche difficoltà in più, che ha portato all’esonero di Maddaloni e all’arrivo di Negro.

In Serie A la decise Brienza, un doppio ex per eccellenza

L’ultima volta che si sono affrontate in Serie A la Juventus apriva il ciclo delle nove vittorie consecutive, stagione 2011/12. Nel Cesena c’era un giovane Parolo, oltre Eder, Candreva, Mutu, ma non bastarono le loro giocate per evitare la retrocessione. Una partita che segnò il loro cammino fu proprio quella contro il Siena. I toscani vinsero al “Dino Manuzzi” 0-2 grazie ai gol di Bogdan, l’ex di quel match entrato al posto di uno spento Destro e Brienza, il “Ciccio” più conosciuto d’Italia che poi sarebbe diventato qualche anno dopo anche un punto di riferimento del Cesena.

Dopo la sconfitta contro i ragazzi di Sannino, soltanto la matematica dava ancora qualche speranza al Cesena, poi retrocesso aritmeticamente a fine aprile. Fu uno dei campionati peggiori degli emiliani, che vinsero soltanto quattro partite e terminarono la stagione a 22 punti. Al contrario il Siena raggiunse la 14^ posizione in classifica.

Il fascino resta anche in Serie C

Dopo una decade qualcosa è cambiato ma non la storia e il fascino di questa partita. Sicuramente, a cambiare sono i ruoli. Le due squadre segnano poco, ma il Cesena ha mostrato più organizzazione e una maggior stabilità difensiva. Viali può contare anche su un attaccante con un grande senso del gol: Bortolussi (qui l’intervista). Ha messo a segno nove reti in campionato, oltre quattro assist, ma oltre tutto è funzionale per il gioco della squadra. Il Siena non ha un vero e proprio finalizzatore, Paloschi è ancora infortunato e non è riuscito a dare continuità alle sue prestazioni. Un nome importante, che il Siena avrà bisogno di recuperare. E, a proposito di nomi e dei ricordi di Serie A, l’esperienza di Missiroli può diventare un fattore, mischiata alla freschezza di giocatori come Berti (Il Gavi italiano, qui il focus), spesso decisivo anche a partita in corso. Manca poco al ciak della partita, sperando di assistere ad uno spettacolo da sala.

A cura di Antonio Salomone