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Cesena, tra dubbi e speranze i tifosi chiedono certezze sul futuro della squadra: cosa succede intorno al club bianconero

Imparare dalle sconfitte. Spesso una delusione sul campo può diventare lo stimolo più potente per ripartire. Per riflettere sugli errori commessi e cambiare ciò che non funziona. Ed è proprio quello che chiedono i tifosi del Cesena dalla sera di quell’8 giugno in cui, in un istante, vedono crollare tutti i sogni, le ambizioni e le speranze coltivate nell’arco della stagione. Ripartire. Questo è l’imperativo che dovrebbe circolare all’ombra dell’Orogel Stadium, ma gli animi dei sostenitori bianconeri sembrano pervasi da altri sentimenti. Inquietudine, incertezza e dubbi per un futuro imprevedibile.

Tra striscioni e appelli tutte le richieste dei tifosi del Cesena

Per chi è presente allo stadio Dino Manuzzi di Cesena nella serata dell’8 giugno scorso è ancora vivo il silenzio “assordante” che avvolge lo stadio quando Lepore trafigge, per l’ultima volta, dal dischetto l’incolpevole Tozzo. Un Orogel Stadium che per 120 minuti non smette mai di cantare, urlare e sostenere i propri beniamini. Prima il gol di Buso, ex della gara, poi il “patema”, come direbbero in Curva Mare, dei calci di rigore. L’epilogo è cosa nota. Difficile da dimenticare e da digerire per l’intera tifoseria. A distanza di quindici giorni dall’eliminazione dai playoff in riva al Savio non mancano le preoccupazioni.

riccardo melgrati lecco calcio

L’ansia per il futuro. L’incognita di questa agognata Serie B. Le domande circa scelte azzardate, sbagliate o forse nemmeno prese da parte chicchessia. L’idea che l’amore che questa gente prova e dimostra per quei colori non trovi riscontro tra gli uffici dirigenziali. Domande e paure sempre, però, sostenute da quell’evidente sentimento di speranza che connota il popolo romagnolo. E proprio per questo il tifo ci tiene a dimostrare la sua presenza e chiede il rispetto che merita.

Cesena Lecco

Nei giorni scorsi appaiono, all’esterno dello stadio, una serie di striscioni piuttosto eloquenti. “La città pretende chiarezza…ora tutti in campo per il Cavalluccio” – e continua – “Il Cesena è di chi lo ama”. Poche parole; brevi e concise. La critica mossa è diretta alle stanze dei bottoni del Cesena F.C. Dalla partita con il Lecco da Via Spadolini non perviene alcun comunicato, non una presa di posizione o un banale commento. Un atteggiamento che non piace a chi per il Cesena è pronto a tutto.

Anche a subire la beffa di poter vedere la squadra che vince i playoff rischiare di non giocare la Serie B per la mancanza dei requisiti richiesti dalla vigente normativa. Requisiti ai quali, con buona probabilità, il Cesena avrebbe risposto a pieno. Un silenzio quello della società romagnola che non piace e pone dei quesiti importanti. Che futuro avrà il Cesena? Chi lo guiderà? Con quali obiettivi? Quali saranno le basi tecniche, economiche e gestionali per garantire buoni risultati nel prossimo campionato? Che, con buon cuore dei “Ragazzi della Mare”, sarà ancora una volta la Serie C. L’unica certezza.

L’intervento della Giunta Comunale, l’appello dell’assessore alla società

E’ talmente forte la passione che lega i cesenati alla squadra cittadina da interpellare anche la politica locale. Il tifo organizzato attraverso un comunicato ufficiale, per far fronte al silenzio prolungato della dirigenza bianconera, si rivolge alla Giunta Comunale affinché vigili sulla situazione. A rispondere, mediante un’intervista al Corriere di Romagna, è l’assessore allo sport Christian Castorri il quale dichiara di aver avuto un contatto diretto con gli organi dirigenziali: “Il mio ultimo contatto risale all’11 giugno, una video-chiamata con Michael Aiello quando ho cominciato a leggere le prime notizie dei dissidi interni. Ad Aiello avevo chiesto di chiarire pubblicamente quanto stava emergendo per tranquillizzare la piazza, ma non lo ha fatto. Da quel giorno non ho sentito più nessuno, anche se nel frattempo ho chiesto di ricevere Lewis”.

L’assessore ritiene l’assenza della compagine societaria un’immagine poco edificante di fronte alla città intera. “Mi sono fatto sentire, ma non ho ricevuto alcuna disponibilità. Il silenzio dei proprietari del Cesena lo trovo irrispettoso verso le 15mila persone che c’erano con il Lecco. Questi tifosi hanno bisogno di dirigenti appassionati, che abbiano voglia di ripartire, e invece nessuno sa nulla”. Dall’alto del suo incarico istituzionale non nasconde qualche timore. “Sono preoccupato per il futuro, perché il calcio a Cesena esprime il sentimento di un’intera comunità che da due settimane non è più informata su nulla”. Insomma, il concetto è semplice. Il Cesena non parla con Cesena, ma Cesena è in ansia per il Cesena. Come nelle più scontate delle storie d’amore.

Dopo il prolungato silenzio il futuro del Cesena è racchiuso in un comunicato della società

Davanti a queste azioni dei tifosi il Cesena non può rimanere inerme. Dopo 13 giorni dall’uscita dei playoff, la società ha pubblicato un comunicato sul proprio sito internet nel quale espone le sue ragioni. Le tematiche toccate dal club nella nota ufficiale sono diverse. Due righe colpiscono in particolare: “Non nascondiamo che la chiusura della stagione ha accelerato un confronto, già in corso all’interno della proprietà, sulla scelta della governance futura del club e di una nuova leadership”. Un breve periodo che sembra riassumere in pieno e, forse, rispondere agli interrogativi della tifoseria. La sconfitta contro il Lecco, ma forse anche quel primo posto cercato, ambito e per il quale si fanno investimenti ingenti l’estate scorsa svanito solo perché la Reggiana ci crede di più, fanno scattare l’epoca delle riflessioni.

Cesena Lewis

Detto che Toscano e i calciatori non si toccano perché le prestazioni del Cesena non mancano (quasi) mai, le difficoltà sono da ricercare altrove. Dove? E’ questo che si chiede la gente. Cosa ne sarà del Cesena lo decideranno Lewis e Aiello come è giusto che sia in ragione dei loro ruoli apicali, ma se la città è in cerca di risposte, oggi conosce qualche dettaglio in più. Nel comunicato si parla dell’arrivo di un possibile nuovo direttore generale e, forse, tecnico. Il calciomercato emetterà i suoi verdetti.  L’augurio di chi, ogni domenica, si accomoda sugli spalti dell’Orogel Stadium è che sia qualcuno che ami il Cesena come lo ama la città. Parafrasando un celebre spot pubblicitario: “Il calcio è di chi lo ama”.

L’augurio del tifo romagnolo

In chiusura di comunicato la società prova a rassicurare il popolo bianconero: “Il nostro impegno resta quello di continuare a fare il meglio nell’interesse del club, renderlo più forte e portarlo, tutti insieme, ad un livello superiore”. I tifosi del Cesena fanno il nodo al fazzoletto. La speranza di vedere Shpendi e compagni calcare i campi della Serie B non svanirà mai. Ma, proprio perché loro “amano” il Cesena, si preservano il beneficio del dubbio. A questo punto la questione si sposta da Via del Mare a Via Spadolini. “Vox populi, vox Dei” direbbero i latini.