“Piutost che nient, l’è mei piutost”. Un detto tipico romagnolo che riassume alla perfezione il sentimento dei tifosi al termine della partita di ritorno del secondo turno della fase nazionale dei playoff. Sì, piuttosto che niente meglio uno 0-0 che vale comunque il passaggio del turno dei bianconeri. Certo, le aspettative dei supporter romagnoli non sono state rispettate a pieno, ma in queste settimane a Cesena è più facile accontentarsi di quello che di buono il destino ti pone davanti agli occhi. La vittoria non è arrivata, i gol nemmeno. Ciò che resta il sentimento di poter credere ancora in qualcosa. Una spinta per una città che vuole solo tornare a sorridere.
Coreografie uniche, cori e canti di festa per una serenità che a piccoli passi sembra fare ritorno anche in Romagna. Si presenta così l’ “Orogel Stadium” all’inizio del match tra Cesena e Vicenza. E così rimarrà per tutti i 90 minuti. Perché lo spirito sugli spalti è quello di chi vuole divertirsi. Per dimenticare? Forse. Per pensare ad un nuovo inizio? Più probabile. E per farlo non c’è occasione migliore che esultare per la qualificazione della squadra del cuore.
Il Cesena, con uno 0-0 avaro di emozioni tecniche, si qualifica alle semifinali dei playoff 2022-2023. Pochi tiri in porta, molti falli in mezzo al campo, qualche strappo da vero talento di Stiven Shpendi e un tentativo del bomber Corazza che si spegne in curva. Questo il riassunto del match. Se il tiro di Stoppa non trovasse nel palo un avversario in più avremmo raccontato un’altra storia. Ma questo è. Il Cesena prosegue il suo cammino nella post season e fa sognare i tifosi.
Anche il Vicenza non ha nulla da recriminare a sé stessa. I playoff si fermano qui, ma resta una stagione ricca di soddisfazioni culminata con la vittoria della Coppa Italia Serie C e che vede nei quarti di finale degli spareggi un ulteriore scalino. Al “Dino Manuzzi” Thomassen e suoi ragazzi scendono in campo con determinazione e coraggio. Meglio nel primo tempo, ma buone ripartenze anche nella ripresa. Come i romagnoli anche i veneti non creano vere occasioni da gol, ma non si tirano indietro quando c’è da spingere. Dalmonte? La vera spina nel fianco di Prestia. Il giovane Stoppa sfodera giocate da calciatore esperto. Può ambire ad altri palcoscenici? Chiedere a Thomassen.
Di questa partita il Cesena, oltre alla qualificazione, si porta a casa la consapevolezza che il suo pubblico non l’ abbandonerà mai. Il compito dei bianconeri è sempre più pesante. Deludere il popolo cesenate non è immaginabile. La strada verso la Serie B passerà da Lecco dove porterà lo deciderà il campo. Oggi conta solo la consapevolezza di aver donato ai tifosi e alla città qualcosa di nuovo in cui credere. Cesena è il momento di “Tenere botta“. Dalla Curva Mare lo urlano a gran voce “Tin bota!”.
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