Cesena, in Coppa Italia tra voglia di dimenticare e curiosità sul futuro
Ci siamo! La stagione calcistica 2023-2024 è ai blocchi di partenza. Primo step: la Coppa Italia. Competizione alla quale prenderanno parte anche alcune squadre di Serie C. Tra queste, grazie al secondo posto conquistato nella passata regular season c’è anche il Cesena. Che vuole riprendersi l’Orogel Stadium. Lecco, il rigore di Lepore, i tentativi disperati di Shpendi e le lacrime dei tifosi romagnoli sono solo un brutto ricordo. E’ tempo di ricominciare. Di tornare a credere in qualcosa di importante. E non c’è modo migliore che farlo giocando. Domenica 6 agosto l’avversario sarà la Virtus Entella. Rivale d’eccezione già nel passato campionato è una corazzata da non sottovalutare nemmeno in ottica futura. Un ritorno per molti, una prima volta per altri. L’attesa del pubblico fomentata dalla posta in palio. Alta. C’è di più oltre alla competizione. Perché in Romagna anche i piccoli dettagli hanno un peso. Ma ci torneremo. Ora lasciamo la parola al campo.
Cesena – Virtus Entella, la partita della svolta per il tifo bianconero
A due mesi esatti da una delle più tristi serate di calcio vissuta dai tifosi del Cesena, dove la delusione prende il sopravvento anche in uno degli stadi più euforici dell’intera Lega Pro è ora di dire: basta! Come? Tornando in Curva Mare a cantare per il Cesena. L’odore del campo, l’atmosfera dell’Orogel Stadium, i propri idoli che tornano a sudare per quella maglia piena di storia. La curiosità di vedere chi sono e cosa possono dare i nuovi arrivati. Sono queste le molle che spingono il tifo cesenate. Un salto netto. Dalle lacrime ai sorrisi e l’euforia per il Cesena che torna in campo. Le speranze di gioie e successi per la stagione che sta per partire. Questo il clima che, come da tradizione, accoglierà i ragazzi di Toscano nella partita ufficiale che inaugura la stagione 2023-2024.
Domenica 6 agosto il club romagnolo sarà impegnato nel match di Coppa Italia contro la Virtus Entella. Competizione alla quale entra di diritto forte del secondo posto messo a referto nel passato campionato. Sarà l’occasione per tornare a far parlare solo il campo. Polemiche, contestazioni, dubbi e malumori della tifoseria verranno accantonati per novanta minuti. A prevalere saranno solo l’incitazione e le voci di festa perché la squadra ha sempre un posto di prim’ordine. E’ una partita che arriva dopo un mese di ritiro lontano dai riflettori. Dove i giocatori, sotto l’attenta supervisione del confermato allenatore Domenico Toscano svolgono una preparazione intensa. Con carichi graduali alternando sedute atletiche e tattiche tra i boschi delle Foreste Casentinesi in quel di Acquapartita. Lo scopo principale? Fare gruppo. Creare l’alchimia perfetta per raggiungere i risultati migliori. Dall’una all’altra parte del campo.
Ciofi, Prestia, Silvestri: la “filastrocca” del Cesena con un Pisseri in più
Si parte dalla porta, dove Matteo Pisseri e Alessandro Siano iniziano a prendere confidenza con l’ambiente. A conoscere e assimilare i principi del Cesena e, soprattutto, a fidelizzare con la tifoseria. “C’è un grande attaccamento verso la squadra e le aspettative sono alte ma a me piace giocare per qualcosa d’importante, altrimenti avrei fatto altre scelte” – afferma l’ex Alessandria nella conferenza di presentazione. Idee chiare. Pochi fronzoli e tanta sostanza. L’approccio di Pisseri. Le richieste del Dino Manuzzi. Con buona probabilità sarà lui a difendere la porta contro l’Entella. Sarà, quindi, sempre il portiere classe 1991 a dirigere le manovre difensive. Se ce ne fosse necessità. Una puntualizzazione necessaria. Sì, perché Ciofi, Prestia, Silvestri, che in Riva al Savio è ormai una filastrocca da canticchiare ai bambini per farli addormentare sereni, sono la prime sicurezze e certezze di Toscano.
Loro, capaci, nella passata regular season, di registrare la miglior difesa del girone B con soli 24 gol subiti. Non c’è Reggiana promossa in cadetteria che tenga. E per non farsi mancar nulla anche la seconda miglior difesa di tutta la Serie C. Catanzaro e Feralpi 21. C’è margine per battere il record. Forse questo il motivo per cui quel 3-5-2 è a tutti gli effetti divenuto un mantra per lo scacchiere di Toscano. E Piacentini quindi che ci sta a fare? Ad oggi, l’ex Triestina non parte fra i titolari, che mai come in questo caso sono “inamovibili”, ma l’apporto di un giocatore della sua esperienza è solo ossigeno per una squadra che punta in alto come il Cesena. Insomma, la paura di subire non sembra scalfire l’Orogel Stadium. “Manco di striscio”. Direbbero in Romagna.
La sfida di Toscano: un centrocampo da inventare
Se dalla difesa arrivano solo note dolci e armoniose lo stesso discorso non si può fare dal centrocampo in giù. Certo, se la palla passa dalle fasce nessun timore. I giardinieri del Manuzzi hanno un bel da fare lungo la linea bianca del lato destro del campo. Adamo a forza di spingere, correre avanti indietro e crossare lascia i solchi. Ma vale la pena farsene una ragione. Sarà sicuramente lui a battere quella fascia anche in Coppa Italia. E, quasi certamente, anche in campionato. Dall’altra parte è solo questione di attesa. Sì, perché a ricoprire il ruolo di esterno alto di sinistra sarà il nuovo arrivato Donnarumma. Pupillo del direttore Artico, inseguito per diverse stagioni e, oggi, regalato al Cavalluccio. Dove il termine “regalato” ha un suo perché.
Giocatore di grande esperienza in Lega Pro con stagioni di Serie B già inserite nel curriculum. Assist assicurati. Liguri avvisati. E chi dirige le manovre? Domanda complessa. Anche Toscano, ora come ora, avrebbe qualche difficoltà a rispondere. L’inesauribile De Rose è ai box dalla sfida playoff con il Lecco, Saber è in continua lotta con noie muscolari. Il diligente Brambilla, oggi, trova la Romagna solo in Davide Ballardini in quel di Cremona e quindi? I muscoli di Bumbu, l’esperienza di Bianchi o la freschezza e la purezza del giovane Francisconi che ben figura l’anno passato quando viene lanciato nella mischia? Toscano sceglierà la freccia dal suo arco per la Coppa. Mentre Artico guarda fisso il mirino in cerca del colpo più preciso. Chiarello? Di lui sembra rimasto solo il punto di domanda.
Cesena, chi segna? Largo ai giovani
La squadra di Volpe si batte solo segnando un gol in più. Banale se hai un bomber da 20 gol a campionato meno se non puoi contarci. Sì, ma Corazza? Anche il “Joker” ha i suoi limiti. E fa i conti con gli infortuni. Il due al prezzo di uno marcato Shpendi è una promozione scaduta. Stiven con un doppio salto vola in Serie A alla volta di Empoli (QUI LA NOTIZIA) e rimane il gemello Cristian. Qualità, corsa, dribbling ed entusiasmo non mancano. Se acquista la giusta continuità nel minutaggio, nel rendimento e strappa qualche gol al fratello raggiungerlo può presto smettere di essere solo un sogno. Speriamo solo non ne senta la mancanza. Con l’amico Tommaso Berti a servirlo, forse, questo rischio non si corre. Ferrante torna alla Ternana. E Toscano deve tentare. L’azzardo fa parte del mestiere. Alessandro Giovannini, classe 2005, 11 gol e 4 assist con l’Under-18 bianconera. E una stima neanche troppo nascosta dall’allenatore calabrese. Nannelli? Se non è già pronto per partire un’altra volta può giocarsi le sue carte.
Cesena – Virtus Entella, una partita per dimenticare. Una vittoria per sognare. Perché il Dall’Ara e quel rossoblù davanti saranno sempre l’emozione più grande. Parola al campo.