Le parole del dirigente della Juventus, Federico Cherubini, al Teatro Cucinelli di Solomeo in occasione del Golden Boy.
Tantissimi ospiti per il Golden Boy di TuttoSport nella splendida cornice del Teatro Cucinelli al Solomeo. Da Gianluigi Buffon al ds Guido Angelozzi, fino ad arrivare a Federico Cherubini. Il dirigente della Juventus si è voluto soffermare sul tema delle seconde squadre in Italia e, in particolare, sul progetto Next Gen.
Federico Cherubini è stato uno dei più grandi promotori dell’U-23 bianconera. Un progetto a cui la Juventus crede fortemente. “Avevamo un numero troppo elevato di giocatori in prestito. La Serie A da sola ha più in prestito in giro rispetto a tutti gli altri top campionati europei. L’Italia è l’unica grande lega che non ha un vero e proprio sistema di seconde squadre. Noi, come Juventus, abbiamo guardato oltre i nostri confini. Da Puyol a Xavi, tantissimi campioni sono passati per la “seconda squadra”.
Il dirigente della Juventus si è poi soffermato sul problema della mancanza di italiani nei maggiori campionati europei: “Luciano Spalletti può pescare solo tra 346 giocatori nelle massime divisioni nel mondo, di cui solo 18 all’estero e di cuoi pochissimi hanno superato gli 800′ giocati. C’è un problema, siamo molto indietro rispetto a nazionali come Spagna, Francia e non solo”.
Nell’ultima stagione anche l’Atalanta ha lanciato il suo progetto U-23 e anche il Milan potrebbe iscrivere la sua seconda squadra (nel caso di fallimento dell’Ancona). “I rossoneri devono sperare che una squadra in Serie C non si iscriva. Penso che le norme vadano riviste, non mi sembra una cosa giusta. L’unica strada per le seconde squadre è questa, secondo me c’è bisogno di una riforma sotto questo punto di vista. L’idea, per molti, è che le seconde squadre “tolgano” il posto ad altre piazze”.
Federico Cherubini, proseguendo con il suo discorso, ha mostrato i dati che in sei stagioni ha riportato la Juventus Next Gen “Oggi abbiamo 11 giocatori della Next Gen in Serie A. Abbiamo 7 calciatori che sono in pianta stabile in prima squadra e abbiamo ridotto i costi del 24%. È un progetto che costa, è vero. Ma da molti vantaggi, anche per i calciatori stessi”.
Un percorso lungo per la seconda squadra bianconera, che non ha dato subito i suoi frutti: “Abbiamo fatto molta fatica, all’inizio non erano tanti i giocatori che facevano il salto dall’Under-23. Dal 2018 al 2022 hanno esordito 24 giocatori, per 79 partite totali. Tre gare per calciatore, non era quello che ci aspettavamo”.
In questo momento sono diversi i giocatori della rosa juventina che sono cresciuti nel settore giovanile bianconero. “Abbiamo calciatori in prima squadra che sono cresciuti con noi sin dai pulcini, altri che sono arrivati a 16-17 anni dall’Italia e altri dall’estero, come Iling Jr e Yildiz che sono cresciuti con noi. Riusciamo a mettere i giocatori a mettere nelle migliori condizioni possibili per crescere, è molto bello e importante per noi”.
In conclusione, Federico Cherubini ha ricordato l’importanza dei settori giovanili in Italia: “I giocatori che crescono nel settore giovanile, poi, hanno un senso d’appartenenza al club davvero diverso. In Italia abbiamo quasi uno “snobismo” sui settori giovanili, come se chi si occupasse di questo si occupi di questioni minori. Non è vero. Pensate a Pessotto, che quando Kean doveva andare a scuola passava alle otto del mattino a Vinovo e li portava a scuola. Occuparsi dei ragazzi è anche questo”.
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