Le idee dietro al miracolo: la Torres di Alfonso Greco
Un miracolo è tale nella sua unicità. Quando inizia a ripetersi, in modo scientifico, con razionalità, non si può più gridare al miracolo. E allora bisognare cambiare linguaggio. Si deve iniziare a parlare di idee, di lavoro e di programmazione. Di interpreti e di comparse. E di chi quel miracolo lo ha trasformato in un fenomeno, l’uomo dietro il timone: Alfonso Greco.
L’uomo del momento: chi è Alfonso Greco
Se il popolo di Sassari è tornato a seguire in modo viscerale la Torres, il merito è anche del suo allenatore. Alfonso Greco nasce ad Ostia, località balneare dove i romani cercano un po’ di pace dalla confusione metropolitana della capitale. Qualcuno la trova, altri devono cercarla un po’ più lontano. Greco, ad esempio, l’ha trovata in Sardegna. Una carriera da calciatore partita forte, ma che a causa di un brutto infortunio al ginocchio non decolla come avrebbe dovuto. Tutta la trafila giovanile nella Lazio dove nella stagione 1988-1989 esordisce in Serie A. Greco, da calciatore, mette in fila 11 presenze nella massima serie. Poi la chiamata del Cagliari in cadetteria. Nell’isola il centrocampista si esalta, 22 presenze e la cavalcata verso la massima serie. La festa del popolo sardo è grande. Un po’ meno quella del ginocchio del centrocampista che nel finale di stagione subisce un brutto infortunio. La ripresa è lenta. Greco nelle seguenti due stagioni riesce a scendere in campo solamente 8 volte. La sensazione è che qualcosa sia cambiato e che la Sardegna abbia tolto qualcosa al centrocampista. Il ritiro dal calcio giocato arriva nel 2004 nel mezzo Spal, Carrarese, Pisa e Grosseto. Il debito sardo Greco lo riscatterà più avanti, ma nelle vesti di allenatore.
Da Malta alla Sardegna: l’allenatore che viene dal mare
La prima grande esperienza su un panchina Greco la vive ancora una volta lontano dalla terra ferma. Questa volta a Malta con il Sliema Wanderers. Con la squadra della piccola cittadina maltese, affacciata sul mare, i risultati arrivano. Raggiunge due volte i preliminari di Europa League e la finale della Coppa Nazionale. Poi arriva l’Ostia Mare, tre anni a casa e si riprende la navigazione. Ancora Malta e il ritorno in Sardegna. È questo il momento in cui Greco inizia a riscuotere il debito di qualche anno prima. Il 16 luglio 2021 viene annunciato come allenatore della Torres in Serie D. Con Greco in panchina arriva la svolta. Finale di Coppa Italia, persa a Genzano. Finale play-off vinta contro l’Arzachena. La Torres torna in Serie C. Se oggi possiamo parlare di una squadra imbattuta in Italia, lo possiamo fare grazie all’impresa di quella storica promozione. Il primo anno tra i professionisti è estremamente burrascoso e con i risultati non soddisfacenti salta anche al panchina. Era il 27 dicembre 2022. Tre mesi dopo il timone torna tra le mani di Greco che riporta la Torres in acque sicure e salva la squadra. Alfonso Greco non soffre il mal di mare… anzi.
Il vento soffia nelle vele della Torres
720 minuti senza mai perdere, 7 vittorie consecutive, un pareggio e il primo posto in classifica, 14 gol fatti e 3 subiti. È questo il riassunto dell’avvio di campionato della squadra di Sassari. Dati e statistiche importanti per chi questa squadra deve metterla in campo. Alfonso Greco in questo campionato non ha ancora sbagliato una mossa. Ha cucito addosso alla sua squadra un abito che la veste alla perfezione, capace di risaltarne la silhouette offensiva senza scoprirne troppo il lato difensivo. Il 3-4-1-2 è il modulo che ha consegnato alla storia l’avvio di stagione della Torres. Mai così bene in Serie C. Mai così seguita dai tempi di Zola. Il popolo di Sassari ha riscoperto la squadra della sua città. Una squadra che riflette i valori e il folklore della sua gente. Idee propositive, calcio dinamico e di sacrificio, qualità al servizio sempre della collettività: questa è la Torres. Greco, da allenatore, in Sardegna, si sta riprendendo quello che l’isola gli aveva tolto da giocatore: e guai a gridare al miracolo.
A cura di Gabriele Cascella