Dici promozione e pensi subito a Cosimo Chiricò. Quando senti il necessario bisogno di risalire dalla Serie C, basta chiamarlo. Lo ha fatto il Crotone questa estate, acquistandolo dal Padova. Meglio adesso che in qualsiasi altro momento, forse. E sì, perchè proprio con i biancorossi l’obiettivo è fallito e quando un leone non riesce a portare a casa il massimo risultato, diventa più forte. L’ambizione è tutto, insieme all’umiltà. Quella che al ragazzone 30enne di Mesagne non è mai mancata. Un viaggio dai mille aneddoti, ma che non è ancora giunto al termine. Una capitolazione ancora lontana, tante pagine di storia ancora da inserire, in un libro che sarebbe già a posto così. Dopo il Messina, alla prima giornata del campionato di Serie C, è arrivato anche il gol decisivo contro il Pescara.
Un girovagare infinito. Dai campetti sotto casa sua, alla Serie B. Cosimo Chiricò ha sempre lasciato il segno, ovunque. Esperienza, dinamismo e qualità. Il “Re” della Lega Pro che fatto sempre sedere gli altri, sulla sua “poltrona” personale. La squadra sempre al primo posto, i suoi compagni la sua forza. Nella sua carriera tantissime maglie cambiate, ma non una che non sia stata sudata, onorata, rispettata. Le promozioni in Serie B, come il pane quotidiano. Una medicina di vita. Con il Lanciano, per la prima volta, nella stagione 2011-2012. Una serie cadetta che mancava da 88 anni. Storia, in una sola parola. Poi ancora con l’Ascoli nell’annata 2014-2015 e Foggia due anni più tardi. Per De Zerbi era un pupillo. Era “Mino”, come per tutti. Era estro e genialità. E infine Monza, nel 2020.
A proposito di Foggia, non ha mai conosciuto Zeman, ma ne ha sempre ammirato il suo credo calcistico. “Per me è un mito. Quando era a Pescara scappavo allo stadio per vederlo negli anticipi o nei posticipi di B“, disse tempo fa. Il “32” sulla schiena, sempre e comunque. Un marchio, inciso sulla maglietta ma forse un po’ anche nel suo cuore. Perchè nel calcio a volte ti affezioni anche dei numeri. Ma c’è un significato dietro, non banale (niente è stato mai banale, nella sua carriera). Ed è l’amicizia con Bobo Vieri. Mica male. 30 maggio 2021, il match era Padova-Renate valido per i playoff di Lega Pro. Chiricò mise a segno una fantastica tripletta. Puntuale, come una sveglia, il messaggio dell’ex attaccante di Juventus e Inter: “Beh, certo hai la numero 32, non aggiungo altro…”. Ed effettivamente, non ci sarebbe molto altro da dire. Forse ammirare, soltanto.
Sempre con gli occhi vispi di chi vuole di più. Di chi non si accontenta. Chiricò a Crotone vuole assolutamente scrivere la sua 5° sinfonia. E vuole farlo a suon di gol e giocate. Non ci è riuscito con il Padova dal 2020 al 2022, pur assaporandola bene. Molto, bene. Solo l’odore della Serie B: la prima volta ai calci di rigore contro l’Alessandria nella finale dei playoff. Poi contro il Palermo, lo scorso 12 giugno (0-1 a Padova e 1-0 a Palermo con gol di Brunori). Due delusioni ancora sotto gli occhi, che Cosimo vuole però mettere da parte. Il presente si chiama Crotone, l’inizio è splendido. L’ambizione ha ovviamente un’identità chiara e limpida: è la Serie B. La 5° sinfonia, per far sorridere un altro popolo.
A cura di Manuele Nasca
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