“Credo che un allenamento con duemila persone non ce lo abbia nessuno. Questa tifoseria è pazzesca e merita di tutto e di più. Catania è unica”. Voce determinata, pensiero rivolto all’accoglienza calorosa del Massimino nella seduta a porte aperte che precede i playoff: Emmanuele Pio Cicerelli parte da qui. Atmosfera decisamente più serena, per il 30 rossazzurro, autore del corner che ha favorito Cianci nell’ 1-0 col Benevento che vale i playoff a chiusura di una stagione altalenante. “Abbiamo fatto un’ottima gara, sono soddisfatto anche della mia prestazione. Vincere si è rivelato determinante visti gli altri risultati. Non agguantare i playoff sarebbe stato un peccato.” Dispiacere scongiurato per l’esterno pugliese, impiegato per l’occasione in un ruolo inedito.” Mi piace fare la mezzala perché mi consente di svariare in più zone del campo, apprezzo anche il ruolo di quinto. Starà poi al mister vedere dove sfruttarmi al meglio”. Parola d’ordine: duttilità.
L’amore di Cicerelli nei confronti del pallone nasce presto, anzi, prestissimo. “A quattro anni ho iniziato a scuola calcio ma già prima posso dire che calciavo qualsiasi cosa mi capitasse a tiro. Con mio fratello abbiamo due anni di differenza, giocavamo dalla mattina alla sera per la disperazione di mia madre”. La risata è genuina, il sentimento, totale fin dall’inizio, ha riferimenti precisi. “Lavezzi mi faceva impazzire quando partiva in velocità, così come Zanetti che ammiravo anche per i suoi valori: la mia è una famiglia interista. Guardavo ininterrottamente le videocassette di Ronaldo”. L’esperienza calcistica di Emmanuele, dopo i primi preziosi passi tra Manfredonia, Foggia e Barletta, trova nel biennio alla Paganese targato Grassadonia un trampolino di lancio. “Sono stati anni bellissimi, c’era sempre un bel gruppo. Ricordo volentieri i playoff raggiunti per la prima volta nella storia del club, stare in campo era sempre un piacere. Reginaldo? Un grandissimo amico, veniva da annate difficili ma si rilanciò segnando undici reti. A livello personale sono esploso”.
L’arrivo in Serie B, per Cicerelli, ha il piacevole sapore del ritorno. Nel 2018, infatti, ci pensa proprio il Foggia di Grassadonia ad accogliere in prestito il ragazzo dopo il suo passaggio alla Salernitana. “Sul campo ci salvammo ma ci furono tolti otto punti e poi il club fallì. Che bel momento il gol al Padova da fuori area: per me giocare in rossonero e segnare con lo stadio pieno rappresentava qualcosa di speciale”. Da un ritorno all’altro, dopo il suo acquisto da parte della Lazio, Emmanuele trova a Salerno il suo posto nel mondo. “Sono stato da Dio, anche fuori dal campo, ho visto la società crescere e la promozione in A è ad oggi il momento più bello della mia carriera. Djuric? Non sono stupito, è forte, ha caratteristiche uniche e a Monza lo sta dimostrando. Emozioni e ricordi si mescolano, l’aria, una volta a Frosinone con Grosso in panchina diventa…mondiale. “Gol a Buffon? Inizialmente non realizzi, alla fine mi ha fatto i complimenti. Un bel momento, un’emozione ancor più grande”.
L’Odissea sportiva di Emmanuele fa tappa anche a Reggio Calabria. Una stagione da ricordare tra amichevole di lusso con l’Inter, il bel rapporto con Inzaghi e il talento di Fabbian. Poi l’arrivo a Catania, a gennaio, dopo un periodo complicatissimo. “Mi hanno voluto più degli altri, a novembre era già fatta, la piazza non te la deve presentare nessuno. Zeoli ha provato a dare una sterzata, volevamo regalare il primo trofeo della storia del club a Pelligra e alla gente, ce lo meritiamo, noi e i tifosi che spero siano contenti di me. Sono stato accolto benissimo. Era la soluzione migliore. Una piazza così importante, calda e storica rappresenta una meta irrinunciabile”. Ventidue gare, tre gol e due assist per Cicerelli, che avrà la possibilità di inseguire la promozione in B coi rossazzurri ai playoff.
“Il gruppo è sano, a dispetto delle voci. Con Mino Chiricó e Pietro Cianci scherzavamo riguardo la linea sul mare che collega le nostre città e ci unisce. Tutti quanti vogliamo dare un contributo importante, ho sposato questo progetto con l’orgoglio di farne parte e togliermi tante soddisfazioni”.
Orgoglio e passione in campo: ma chi è il classe ’94 fuori? “Mi piace suonare il piano, fare le passeggiate col mio cane sul lungomare e stare con la mia ragazza quando può esserci: mi definisco un ragazzo semplice”. Trasparenza, emozioni, semplicità : Cice è fatto così.
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