Dalla Serie C agli ottavi di Europa League: alla scoperta di Cisotti, idolo a Bucarest
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Cisotti Setaua Bucarest (credit - imago) - LaCasadiC.com
Un po’ di (vecchia) Serie C nell’Europa che conta.
Nome Juri, cognome Cisotti. Segni particolari: il piede destro con cui ha mandato la Steaua Bucarest agli ottavi di Europa League contro i greci del Paok. Trentuno anni, di Tolmezzo (Udine). Punta, trequartista ma anche esterno e mediano (quest’ultimo, un ruolo ricoperto in 9 occasioni in carriera).
Un tuttofare. Ma la sua non è solo quantità, ma anche qualità. Un girovago per definizione, uno scopritore di mondi e destinazioni. Un saltatore da un treno all’altro. L’ultimo, lo ha portato nel club più titolato della Romania e uno dei più prestigiosi a livello europeo: la Steaua Bucarest.
Il giusto riconoscimento per chi ha fatto tanta gavetta senza mai lamentarsi. Un salto prestigioso dall’Otelul Galati, dove era diventato beniamino dei tifosi e in cui aveva ottenuto una doppia promozione: dalla terza serie alla Serie A rumena. Il tutto condito da 19 gol in oltre 90 presenze. Juri Cisotti è l’esempio di chi ce l’ha fatta.
Eppure, quello da Galati a Bucarest (239 chilometri tra le due città), non è il “salto” più grande dell’attaccante in carriera. Nella stagione 2016-2017 giocava in Serie C alla Casertana. Bottino? Nove gol e un assist, zero presenze ai playoff. Forse il periodo più duro della sua carriera, fermata dopo la rottura del legamento crociato che lo tiene un anno fuori dai campi da gioco.
Cisotti, un “eroe” che parte da lontano
Dietro al gol di Cisotti contro il Paok, c’è una storia da raccontare. La storia di un ragazzo partito da molto lontano, e che oggi è protagonista di uno dei più grandi palcoscenici del calcio europeo. Il viaggio di un giovane partito dalla Triestina. Giocava a Trieste, a 20 anni. In Primavera. Diciamo che qualcuno aveva bruciato tappe più significative a quell’età. Chissà se anche lui ha sentito “l’aria natia” come raccontava Saba nella sua poesia dedicata alla sua città. Non c’è nato, ma Trieste è stata di sicuro per Cisotti una specie di punto di partenza.
Il primo binario di un lunghissimo viaggio. Terminato con tre presenze in Coppa Italia e pochi altri ricordi significativi (22 le apparizioni nel campionato Primavera). A gennaio 2012, si trasferisce al Chievo Verona, ancora con la formazione Primavera. Una piccola svolta arriva a Latina, dove esordisce in Serie B dopo anni difficili in cui nessuno sembrava credere più in lui. Diciotto presenze, tre gol e un assist. Niente male. Mai fermo in un punto, Cisotti cambia ancora: va allo Spezia, che lascerà nel 2015 prima di ritornare dopo le parentesi poco fortunate con Rijeka e Vicenza.
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L’Otelul e il sogno Steaua Bucarest
Dopo le avventure con Casertana (unica in Serie C) e coi maltesi del Silema Wanderers, Cisotti firma per l’Otelul Galati in Romania. Sarà la storia più bella della sua carriera: due promozioni da protagonista, dalla Serie C al massimo campionato rumeno. Diciannove gol e 9 assist, idolo della tifoseria. E’ andato a un passo anche dalla vittoria della Coppa di Romania, perdendo in finale, ai calci di rigore, contro il Corvinul. Trentaquattro minuti giocati da capitano in quel match pieno di rimpianti.
Tre anni indimenticabili che non passano inosservati. Arriva infatti la chiamata della Steaua Bucarest. Il resto è una storia ancora tutta da raccontare ma iniziata già nel migliore dei modi: quattro presenze in campionato e due in Europa League. L’ultima, da incorniciare con il primo gol con la nuova maglia e qualificazione al prossimo turno della competizione. Juri, il ragazzo semplice passato dalla Serie C che oggi calca i campi d’Europa.