Nicola Citro segna due gol per il Bari e forse anche per un pezzo del suo futuro. Succede al Braglia di Modena, dove la squadra biancorossa va avanti di due reti, chiude il primo tempo sul 3-1 poi cala nel secondo tempo e si vede agganciata dagli avversari, a segno tre volte con uno scatenato Bonfanti. In gara-2 di Supercoppa su sponda Bari la copertina se la prende il numero 18, che in questo finale di stagione sa bene di giocarsi le occasioni di permanenza a Bari, complice un contratto in scadenza a giugno del 2022.
Un gol di rapina, approfittando di un rinvio pigro di Baroni e trovando una deviazione avversaria alle spalle di Narciso. Un altro di classe, scattando sul tocco in profondità di Botta e saltando in dribbling il portiere avversario prima di depositare in rete. In un pomeriggio Citro ha segnato il doppio dei gol stagionali. O meglio, del gol. Uno. Ma che gol: quello del 5 marzo alla Virtus Francavilla. Rete del 2-1 al 92′ sotto un diluvio con pochi eguali. Bari che quel pomeriggio volò a +7 sul Catanzaro, Citro che invece cancellò 13 mesi da dimenticare, quelli trascorsi dal ko al ginocchio del 7 febbraio 2021 contro la Viterbese.
Premio alla pazienza. Una dote che ha accompagnato Citro lungo la prima parte di stagione. Trascorsa tra la riabilitazione, la prima convocazione a fine settembre e cinque panchine prima dei tre scampoli di gioco contro Foggia, Virtus Francavilla e Juve Stabia. Totale? 31 minuti nelle prime 27 giornate di campionato. Con ben 13 panchine da metà novembre a metà febbraio. Passando per la finestra invernale di mercato, dove Citro aveva chiesto di restare, pur da ultimo nelle gerarchie. I frutti sono arrivati con la primavera e con sei presenze di fila in questo finale di stagione. Incidendo e chiedendo con le giocate la conferma su un contratto in scadenza. Con vista su Bari e sulla B, categoria in cui Citro – 33 anni sulla carta d’identità il prossimo 27 maggio – ha giocato, vinto e segnato 30 volte in carriera.
Valutazioni che competeranno al direttore sportivo Ciro Polito e all’allenatore Michele Mignani, il cui futuro in biancorosso è già stato abbondantemente blindato. Il passato di Mignani invece faceva rima con Modena e il ritorno al Braglia, al di là del risultato, rappresenterà per l’allenatore di Genova un dolce ricordo: lo hanno attestato gli applausi dei circa 4500 presenti per Modena-Bari prima del fischio d’inizio. Colonna sonora che cancella l’amarezza di quell’addio datato maggio 2021 dopo l’eliminazione ai playoff per mano dell’Albinoleffe. Mignani lo aveva detto alla vigilia: “Sarà un piacere tornare in una piazza dove ho trovato tante brave persone”. Che al suo ritorno lo hanno accolto.
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